In questi anni in cui ho portato la biblioterapia ovunque mi sia stato possibile, ho spesso chiesto l’aiuto di Emiliano Martinelli che con la sua arpa mi ha permesso di lanciare in volo le parole sulle sue note. Chi ci ha visti all’opera sa di cosa parlo.
Martedì sera ho assistito nella chiesa di San Zenetto in Oratorio a Verona al concerto di laurea che oggi esibirà al conservatorio per raggiungere un risultato accademico per cui ha lavorato tanto e con enorme passione. Le sue capacità sono molteplici e chi ha avuto l’opportunità si seguirci sanno che alcune sono particolarmente preziose per la biblioterapia (qui alcuni esempi). Non parlo solo della magia che riesce a sviluppare durante le mie letture. Alcuni ricorderanno i laboratori in cui i partecipanti improvvisavano una lettura e chiedevano di essere accompagnati da Emiliano con un suono dell’arpa che richiamasse un determinato sentimento. Emiliano ascoltava le richieste che gli venivano poste e come per incanto, su un testo sentito per la prima volta in quel momento, dirigeva il suono della sua arpa verso un’emozione che immancabilmente era quella giusta, quella che il lettore improvvisato necessitava di sentire alle spalle della propria lettura.
Oggi l’arpa barocca di Emiliano riposerà perché l’esame che sosterrà sarà di canto. Ebbene sì, oltre a musicista è un tenore che alcuni di voi hanno sentito cantare canzoni tratte da Il Signore degli Anelli, ma che oggi interpreterà opere rinascimentali e barocche per una commissione che giudicherà il suo operato. Non so quale sarà il giudizio che riceverà, ma conosco quello che gli posso dare io dopo dieci anni di lavoro comune: una lode incontestabile e la mia gratitudine (e amicizia) per le tante belle cose fatte insieme.