Non posso credere che quello che avevo preannunciato sul blog (vedi qui) si sia realizzato veramente: il Premio Nobel per la Letteratura 2018 non verrà assegnato. E’ la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che accade.
Lo scandalo sessuale giunto all’Accademia svedese sta mietendo le prime vittime e provocando i primi guai. Il problema è che le prime vittime siamo noi lettori, che vediamo infangato un simbolo della buona letteratura e che molti di noi guardavano con ammirazione. Ma la fastidiosa sensazione nasce anche dal fatto che questo Jean-Claude Arnault era influente quanto bastava per manovrare decisioni che riguardavano l’assegnazione del premio e il dubbio non può che nascere: quanto democratica era la decisione su chi premiare e quanto lui decideva secondo favoritismi predeterminati? E se non erano favoritismi, poteva essere che spingesse verso un autore o l’altro solo per un apprezzamento personale? Il movimento #MeToo è arrivato fino a qua e sappiamo perfettamente che il problema della molestia sessuale è diffuso in ogni campo, non solo nell’Olimpo del cinema e della letteratura, ma anche nella più misera delle fabbriche ed è giusto che venga svelato. E’ giusto così. Ma intanto noi lettori veniamo privati del nostro simbolo e un po’ di rabbia pesa sul nostro cuore di carta e inchiostro.