Mentre chi utilizza la lettura come strumento di biblioterapia o mezzo educativo prosegue il proprio lavoro mettendo tutti i giorni in atto le potenzialità di ogni tipo di letteratura, studiosi di vario genere confermano le teorie su cui si basano tali attività e ne postulano di nuove.
La fiction migliora le prestazioni cognitive? (qui il testo completo) è un lavoro di ricerca bibliografica di grande interesse per trovare conferma, non sempre scontata in ambito scientifico, che la lettura di opere di finzione possa giovare all’intelligenza e non essere una pura attività ludica. Stefano Calabrese, docente universitario, ci accompagna in un’esplorazione semplificata, anche se non sempre di facile comprensione, del mondo delle neuroscienze incrociate con quelle della narratologia, portando prove di efficacia derivanti da studi di diversa provenienza.
Trova conferma in questo studio il fatto che la lettura di opere di finzione aumenti i livelli di empatia e favorisca l’intelligenza emotiva, così come sviluppi la capacità di problem solving. E non solo. Leggere aumenta la qualità di vita, affermazione che già di per sé dovrebbe indurre a favorire maggiormente la lettura nel nostro Paese, che si trova tra gli ultimi nelle classifiche mondiali (qui un sunto dell’ultimo rapporto Istat sulla lettura in Italia). Calabrese afferma che la lettura è una “palestra predittiva che (della vita) ne migliora la capacità progettuale”: in poche parole, leggere aiuta ad allenarci per muoverci meglio nella vita reale.
Nella seconda parte del saggio, si afferma il grande valore del genere giallo e horror. Soprattutto il primo permette di attivare uno stato di suspance che diviene una forma di ansiolitico contro le paure del futuro, insegnando a decodificare tracce e prove, così da imparare ad anticipare ciò che ancora non si conosce. L’horror è più legato all’emozione e alla possibilità di trarne beneficio in considerazione del fatto che l’emozione è di fatto una predisposizione motoria all’azione, quindi prepara ad agire.
Infine, con buona pace per i puristi della lettura, si afferma che la lettura di fiction è paragonabile per efficacia ai film. Non credo sia una cattiva notizia se si pensa a quanto si deve investire per realizzare un film e quanto “poco” serva per realizzare un libro. Rimangono esclusi dell’analisi i diversi fattori che fanno dei due media strumenti da utilizzare in modo completamente differente a seconda delle singole perculiarità.