Ieri sera la presentazione del corso di Biblioterapia dell’imperfezione all’Università Popolare di Sona è andata bene. E’ il nono corso che presento e sempre di più mi sento parte di una grande istituzione. L’Università Popolare di Sona esiste da 31 anni, con un incredibile numero di corsi, ed è arrivata ad avere oltre 700 corsisti iscritti in un singolo anno. Questo piccolo comune ha saputo creare un luogo di sapere per gli adulti come se ne trovano pochi, a un costo accessibile e mantenendo standard di alta qualità. Negli ultimi anni il rettore riunisce i docenti prima dell’inaugurazione dell’anno accademico e così abbiamo la possibilità di conoscerci e, successivamente, di scambiare qualche parola. Le esperienze che ogni anno incontro in questi colleghi è sempre di grande valore e posseggono tutti una motivazione fortissima. Nora Cinquetti, il rettore, parlava proprio ieri sera dell’importanza di sentirsi parte di una squadra. In un mondo dove anche i successi personali sono spesso individuali, in alcuni casi raggiunti a scapito di altri, poter entrare in un gruppo in cui anziché lo spirito di competizione prevale quello di collaborazione appare ancora più bello. Ogni anno ragiono con qualche collega sulla possibilità di creare, oltre ai corsi che già teniamo, uno in collaborazione, con formule assolutamente inusuali. Innescare la creatività significa generare prodotti di alta qualità lavorando con immensa soddisfazione.
Se tale spirito permeasse in tutti gli ambienti il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore.
La bibliotecaria di Sarajevo che salvava i libri
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto del 1992, in piena guerra dei Balcani in Bosnia ed Erzegovina, perse la vita Aida Buturović,