Per la prima volta ho letto un libro dopo aver visto il film da cui era tratto. Forse ho trovato la trasposizione cinematografica talmente bella che, inconsciamente, volevo la riprova che il libro era migliore. La riprova c’è stata, ma non tanto per la provata superiorità, ma per le diverse opportunità che i due media forniscono. Nel libro ci sono riferimenti alla letteratura classica, elementi di farmacopea medievale e un ricco bagaglio di superstizioni e credenze che nel film è difficile cogliere. D’altro canto il film, seppure modificato in alcune parti rispetto al libro, è in grado di emozionare nel giro di due ore abbondanti senza creare momenti di calo dell’attenzione. Devo dire che l’efficacia della conclusione del film è maggiore rispetto al libro.
TRAMA: La storia della papessa Giovanna non ha bisogno di essere illustrata. Tutti sappiamo della donna che, fingendosi uomo, giunse a occupare il trono pontificio. Ma il libro mira a molto più che raccontare una vicenda storica. Riesce, egregiamente, a parlare in modo efficace della disuguaglianza tra uomini e donne che nel Medioevo era accettata e condivisa da tutti, e considerata religiosamente e scientificamente accertata. Guardare Giovanna ribellarsi a tutto ciò diviene un modo per comprendere meglio questa condizione. Nel libro la si vede fare le stesse cose degli uomini, ma in modo migliore perché non condizionata dalla brama di potere e dai limiti culturali. Attorno a lei un mondo che possiede tratti contemporanei: uomini che picchiano le donne, persone che fanno leva sulla credulità delle persone e sete di potere.
COMMENTI: devo dire che ho preferito il libro al film per le sue quasi cinquecento pagine che mi hanno tenuto incollato alla storia senza stancarmi mai. Inoltre, l’appendice finale, che illustra le prove storiche dell’esistenza della papessa Giovanna completano questo splendido romanzo davvero eccellente.
Consigliato agli amanti del romanzo storico e a coloro che credono nell’uguaglianza di genere.