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L’invidia che fa bene

Di tutti gli incontri di Biblioterapia dell’imperfezione, questo è stato il più difficile da preparare. Credo profondamente che l’invidia, pur essendo un sentimento tra i più spregevole, in alcuni casi possa diventare un motore per migliorarsi. Il problema è che non è semplice trovare brani in letteratura adatti. Non che sia difficile trovare esempi: da Caino e Abele fino ad arrivare a Giuseppe e i suoi fratelli all’interno della Bibbia, passando attraverso le favole inziando con Biancaneve per giungere alla famosa La volpe e l’uva: sono tutti esempi che però non permettono di individuare la parte positiva dell’invidia. Ho provato a cercare anche nell’Otello di Shakespeare, ma ho trovato solo un contributo.
Ma dopo tanto cercare ho trovato quello che mi serviva. Utilizzerò un racconto di Erich-Emmanuel Schmitt dal suo libri Concerto in memoria di un angelo. E poi, con mia somma soddisfazione, ho trovato un brano che credo rappresenterà la chiave di volta della serata: un pezzo tratto da L’amica geniale di Elena Ferrante.
Queste le mie proposte. Ma piaceranno alle mie corsiste? E, soprattutto, sapranno indicare il volto positivo dell’invidia? Stasera lo vedremo.

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