Pochi sanno che il primo Natale della Prima Guerra Mondiale accadde un evento straordinario: i soldati di entrambe le fazioni stabilirono un “cessate il fuoco” del tutto spontaneo per incontrarsi a metà strada, così da scambiarsi gli auguri, seppellire ognuno i propri morti e condividere per un breve momento il senso dell’umanità e l’incomprensione verso la guerra.
TRAMA: nel dicembre del 1914 lo spirito del Natale si manifestò in maniera straordinaria, quasi miracolosa. Su buona parte della linea di guerra del fronte occidentale i soldati smisero di combattere e iniziarono a fraternizzare. Molti tedeschi parlavano inglese e così fu possibile comunicare attivamente. Si scambiarono sigarette e cioccolata, ma anche indirizzi per ritrovarsi una volta conclusa la guerra, che speravano sarebbe volta al termine nel giro di poco. Seppellirono insieme i morti e parteciparono a una messa comune. Si narra anche di una partita di calcio. Tutte le missive concordano sui canti che da una trincea all’altra i due schieramenti si dedicavano vicendevolmente. E sul bordo delle trincee venivano issati degli alberi di Natale.
COMMENTO: questo non è un romanzo, ma un documento storico.
All’inizio della guerra i soldati inglesi erano ancora in grado di far pervenire le proprie lettere alle famiglie senza eccessive censure, le quali spedivano spesso le missive ai giornali che per amor di patria le pubblicavano. E a Natale non fu diverso. Grazie a un fitto lavoro d’archivio, un gruppo di volontari è stato in grado di descrivere storicamente quel Natale eccezionale la cui memoria rischiava di morire assieme agli ultimi sopravvissuti. L’introduzione del libro spiega l’evento e il mondo in cui è stato ricostruito. Sul sito www.christmastruce.co.uk vi è l’archivio permanente delle missive in lingua originale che in questa edizione sono riportate in italiano. La lettura non è scorrevole: molte lettere sono di scarso valore letterario, contengono errori e la maggior parte sono prive di pahtos. Ma la portata storica del carteggio rende questa opera davvero unica.