Non posso sottrarmi al Natale, nemmeno su questo blog, che da oggi sarà addobbato a tema. Non posso e neppure voglio. E’ già un paio di settimane che le mie letture sono diventate natalizie e sto conoscendo autori che prima mi erano sconosciuti. Vi chiederete: com’è possibile farlo attraverso i libri di Natale? Non sono sempre le stesse? E gli scrittori non sono i consueti? In realtà è accaduto che da Dickens in poi le pubblicazioni natalizie siano diventate un’abitudine commerciale a cui per gli scrittori è difficile resistere. Credo che non si tratti solo di guadagni perché mettersi alla prova con il genere natalizio può essere redditizio, ma anche pericoloso. Grandi autori osannati possono fare una pessima figura, rischiando di far cassetta, ma deludendo anche i lettori fedeli. E se i soldi poi se ne vanno, i libri restano nei secoli, a testimonianza del tentativo, magari goffo, di scrivere una storia natalizia che tutti additeranno.
Nel desiderio e nella necessità (per i miei laboratori di biblioterapia) di conoscere nuove letture natalizie mi sono procurato un’abbondante quantità di libri, avendo come unico parametro tale argomento. Quest’anno ho potuto così incontrare Roddy Doyle di cui non conoscevo l’esistenza e che invece è un irlandese osannato anche da JK Rowling la cui scrittura, all’inizio poco convincente, mi ha conquistato. E poi ho scoperto Pearl S. Carrol, premio Nobel per la letteratura del 1972 che ha trascorso l’infanzia e parte dell’età adulta in Cina, portando nella sua scrittura estremamente moderna la cultura americana e cinese insieme. Anche nei suoi racconti di Natale si trovano storie estremamente originali e coinvolgenti. E continuerò ancora fino a Natale con altri autori.
E voi, avete già iniziato a leggere libri natalizi? Ne avete in programma? La settimana prima di Natale pubblicherò ogni giorno una recensione su un libro natalizio poco conosciuto. Spero sarà una carrellata utile per aiutarvi a scegliere quello che vorrete come compagnia per le vostre feste natalizie.