Questo primo libro della letteratura di Kent Haruf, pubblicato solo ora in italiano, rappresenta le origini del lavoro di questo autore che iniziò da qui la creazione di Holt e dei suoi abitanti.
TRAMA: è un racconto che parla di tre generazioni, partendo da fine Ottocento per giungere agli anni Settanta. Si narra di una coppia dove Roy, duro e anafettivo, sposa Ada, che non riesce a ribellarsi a una vita fatta di stenti e fatiche. Ma la vera protagonista è Edith, la loro figlia che rimane incastrata nei vincoli parentali verso suo padre e suo fratello. Non si tratta di una persona debole. Semplicemente è estremamente buona e cerca sempre di fare la cosa giusta per la sua famiglia, anche quando è il veleno che le rovina la vita. Nonostante questo, è un personaggio vitale, a cui non si può che affezionarsi e per cui si desidera parteggiare.
COMMENTI: siete visitatori abituali di Holt? Qui le descrizioni della cittadina sono più dettagliate che negli altri romanzi. Anche se la scrittura non è perfettamente uguale a quella della Trilogia della Pianura, si trova comunque tutta la bellezza che Haruf sa creare con la sua penna. Le riflessioni che questo romanzo permettono sono tante e attuali. Pubblicato nel 1984, questo libro squarcia il velo sull’ipocrisia dell’idea di famiglia come luogo della felicità assoluta, permettendo al lettore di raggiungere la consapevolezza che la propria realizzazione parte da noi stessi e dalle nostre scelte, anche a costo di spezzare dolorosamente i vincoli di sangue.
L’AUTORE: Kent Haruf nasce nel Colorado il 24 febbraio del 1943 e muore il 30 novembre del 2014.
Figlio di un pastore metodista e di un’insegnante, ha svolto una svariata tipologia di lavori, ma la scrittura è sempre stata la sua più grande ambizione. Inizia a pubblicare solo a 41 anni. All’inizio il successo non gli arride, ma con Canto della pianura inizia la notorietà. Seguirà a scrivere dell’immaginaria città di Holt in Crepuscolo e Benedizione, entrando di diritto dell’olimpo degli scrittori americani. E’ uscito postumo il suo Le nostre anime di notte che rappresenta il suo testamento spirituale.