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Graphic Medicine: cos’è e a cosa serve

Sempre più forte è l’esigenza di nuovi strumenti per sviluppare una comunicazione efficace in medicina. Siamo alla continua ricerca di modi efficaci per parlare ai pazienti, ma anche di individuare tecniche formative che insegnino ai professionisti sanitari a guardare alle emozioni e alle capacità relazionali delle persone che hanno in cura. La Graphic Medicine è una tecnica che viene annoverata sia nella Biblioterapia sia nella Medicina Narrativa. E’ un nuovo membro di una famiglia di tecniche che si sta allargando sempre più con l’obiettivo di imporsi (impresa non certo semplice) nel difficile e asettico mondo della sanità. Proprio perché è così arduo trasferirlo nella realtà vale la pena conoscere meglio la sua storia e le sue potenzialità.

COS’E’: Per Graphic Medicine si intende l’uso di graphic novel, fumetti e narrazioni visive nell’educazione medica, nella cura del paziente e in altre applicazioni relative all’assistenza socio-sanitaria.

STORIA: Il termine è stato coniato da Ian Williams nel 2007 quando fondò il sito www.graphicmedicine.org. Williams è un medico, ma con una preparazione aggiuntiva di tipo umanistico e artistico. E’ stato proprio durante questa formazione che ha formulato le sue teorie.
Nel 2010 questo concetto è stato approfondito e condiviso con la comunità scientifica nell’articolo comparso sulla rivista medica British Medical Journal dal titolo Graphic Medicine: use of comics in medical education and patient care.
Nel 2015 la  Penn State University Press ha pubblicato il The Graphic Medicine Manifesto alla redazione del quale Ian Williams ha partecipato e dove si gettano basi sostanziose per le prospettive future della disciplina.

PROSPETTIVE: La Graphic Medicine contiene le proprie potenzialità nell’immediatezza delle immagini, nella loro chiarezza e nella brevità con cui una storia per immagini può essere letta. Con poche tavole non solo è possibile consegnare messaggi di educazione sanitaria estremamente efficaci ai pazienti, ma è possibile trasmettere la loro condizione emotiva e le loro difficoltà ai curanti, utilizzando le emozioni prodotte dalla narrazione anziché da un trattato di psicologia, che spesso risulta solamente nozionistico.
In Italia è pressoché sconosciuta come disciplina, ma ci sono pochi isolati centri medici che hanno sviluppato alcuni tentativi che seguono lo stesso approccio.
Ogni anno il gruppo di Graphicmedicine.org organizza una conferenza internazionale. Nel 2019 avrà luogo l’11-13 luglio a Brighton (qui per maggiori informazioni). Sarà la decima conferenza che viene tenuta.

 

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