Ho iniziato a leggere Monaco quasi per caso, attratto dalla scrittura pulita in grado di rievocare vicende politiche più che azioni pratiche. La vicenda è sconosciuta ai più e per questo non ho potuto che assecondare l’irrefrenabile desiderio di saperne di più.
TRAMA: La vicenda ruota attorno alla Conferenza di Monaco dove a fine settembre del 1938 si cercò di porre un argine alla guerra che si percepiva come imminente. Molto curata la ricostruzione storica, tanto che alla fine della lettura, cercando in internet, è stato facile individuare in una foto, grazie al ricordo delle descrizioni lette, il nome di ognuno degli Statisti presenti alla conferenza.
COMMENTI: Purtroppo non ho trovato alcuno spunto per la biblioterapia e in alcuni casi il libro si dilunga in descrizioni talvolta pesanti. Tuttavia, l’attenta descrizione permette al lettore di sentirsi presente e percepire i sentimenti di sgomento e di incertezza vissuti al tempo. Si trattava più di una sensazione ancora poco chiara, che poi divenne la tragedia che noi tutti conosciamo. Si poteva fare di più per frenare la pazzia di Hitler? Questo libro conferma che la diplomazia sa, ma spesso è impotente (o incapace).
L’AUTORE: nato a Nottingham il 7 marzo 1957, Robert Harris è un giornalista inglese specializzato nella scrittura di romanzi storici a cui dà sempre un taglio thriller. E’ diventato famoso con il romanzo ucronico Fatherland.