15

Nel Medioevo c’erano donne amanuensi: ecco la scoperta

Fino a oggi si è sempre pensato che gli splendidi manoscritti medievali  giunti a noi fossero stati preziosamente miniati ad opera dei monaci amanuensi. La convinzione che le monache ne fossero escluse è sempre stata chiara e convincente. Ma ora non è più così sicuro in quanto è stato scoperto su una dentatura di una monaca vissuta tra il 997 e il 1162 trovata rinvenuta in un monastero a Dalheim, in Germania, dei residui di lapislazzuli. L’ipotesi è che questa monaca si occupasse della realizzazione delle miniature dei libri e che avesse l’abitudine di toccare la punta del pennello con la lingua durante il suo lavoro. La mistura composta da preziosi lapislazzuli che si otteneva il blu cobalto tanto ricercato per dipingere le miniature era utilizzata solo dagli amanuensi ed è difficile immaginare un altro modo con cui un materiale tanto prezioso sia venuto a contatto in modo così copioso nella dentatura di una persona. Ed ecco quindi che si fa strada l’idea che anche alcune donne si occupassero di quest’arte. Se confermata, questa ipotesi aprirebbe uno scorcio sulla storia mai esplorato prima. Infatti gli amanuensi, come gesto di umiltà, non firmavano il loro lavoro. Difficile quindi capire quante fossero le monache che svolgevano questa mansione e su quali testimoni giunti a noi. Difficile, certo. Ma in ogni caso da oggi la certezza che quegli ornamenti meravigliosi siano opera di un uomo non ce l’avremo più e potremo immaginarci una storia ben diversa.

Per maggiori informazioni vedi qui, qui e qui.

Gli ultimi articoli del blog

Scopri i laboratori di biblioterapia

Iscriviti alla newsletter

puoi disiscriverti quando vuoi

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi