In questo periodo sto preparando un lavoro su Leonardo da Vinci per il cinquecentenario della morte. Si tratta di un incrocio tra reading letterario, lezione di storia dell’arte e narrazione biografica attraverso i testi letterari. Sto lavorando con una storica dell’arte e il mio compito è quello di studiare, da un punto di vista narrativo, tutto quello che posso su Leonardo, così da generare un incrocio tra arte e letteratura. Sto scoprendo un mondo. Di Leonardo pensiamo di sapere così tanto e invece ne sappiamo pochissimo. La maggior parte di noi lo conosce per luoghi comuni e non si rende conto di quale uomo fosse. Carattere, aspetto fisico e ingegno: ognuna di queste parti compone il genio toscano e ognuna di esse ci è particolarmente oscura. Conosciamo maggiormente tutti gli enigmi che gli sono attribuiti, quando invece la sostanza è molto più semplice, ma molto più profonda.
Quante idee strane ci sono su di lui! Durante le mie ricerche mi sono imbattuto in un libro che ipotizza influssi asiatici su Leonardo poiché la madre Caterina sarebbe stata una schiava cinese. E a tutti è nota la tesi sul significato nascosto dell’Ultima cena utilizzato ne Il codice da Vinci di Dan Brown. Non parliamo delle innumerevoli ipotesi sulla Gioconda che fioccano da ogni dove. Sono tutte idee che studierò e vaglierò. Ma già ora posso dire che il fascino di Leonardo non sta nell’ombra esoterica in cui si vorrebbe porlo. Leonardo è luce, come quella da lui studiata. Luce di una personalità gioviale, amante della vita e del bello, perso nel suo mondo creativo che sfuggiva ai più.
Non vedo l’ora di portare in giro questo “spettacolo” e accompagnare chi di voi lo vorrà attraverso la vita di un genio infinito che ha ancora tante sorprese in serbo per noi.
