Una pubblicità del tutto particolare è comparsa sui cartelloni, ma soprattutto su internet le settimane scorse. L’intento era di incitare all’utilizzo dell’e-reader per ridurre l’utilizzo della carta quale comportamento ecologico. Effettivamente studiando fonti differenti sembra che davvero l’e-reader possa essere una scelta ecologica nel momento in cui si leggono almeno una ventina di libri l’anno (ma consideriamo che anche i libri cartacei possono essere riciclati e l’impatto ambientale può essere ridotto). Ma qui viene il bello: chi sono quelli che leggono così tanto? Sono (anzi, siamo) lettori che provengono da un’esperienza letteraria che è passata attraverso la carta: fumetti, libri per ragazzi, per arrivare a tomi corposi e pesanti amati e coccolati. Diciamo che chi ha ideato la pubblicità non è un lettore e non sa di cosa parla. Certo, l’e-reader potrà anche essere uno strumento ecologico e io non lo disprezzo affatto, ma non può prescindere dal libro di carta. Quando fu inventata la stampa, per lungo tempo il testo stampato convisse con i libri manoscritti, fino a quando non furono completamente sostituiti. Arriveremo anche noi a possedere solo e-reader? Io penso di no e il motivo è semplice: non credo sia possibile allevare lettori forti senza farli passare dal libro cartaceo. La lettura è una storia d’amore. E come tutte le storie d’amore ha bisogno dei suoi riti e dei suoi oggetti. Iniziare ad amare la lettura solo e soltanto con l’e-reader non è proprio possibile.
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