Tra poco terminerò la settimana di biblioterapia all’Università di Verona con la descrizione del manuale Biblioterapia. Strumenti applicativi per le diverse professioni. E’ una conclusione che verterà sulla parte tecnica della biblioterapia, ma che vorrei utilizzare per stimolare l’entusiasmo degli studenti per questa materia. E non sarà facile. Se c’è una cosa che manca ai nostri ragazzi è la capacità di accendersi, di darsi con slancio. Non è certo colpa loro: l’epoca che viviamo non gli fa alcuna promessa positiva per il futuro. Ma con la letteratura è una cosa diversa. Perché sono profondamente convinto che leggere ti cambi la vita davvero. E non perché ti permetta una fuga dalla realtà, che ti mortifica. Il testo di un buon libro è una lente d’ingrandimento che permette di vedere il poco di buono che esiste e lo amplifica. Ti regala dei momenti di conforto quando hai bisogno di superare i momenti difficili. I libri promettono di esserci sempre e di non giudicare mai. Diventare portatore di queste potenzialità della letteratura: ecco cos’è essere un biblioterapista: riuscirò a convincerli?

Biblioterapia e lettura a voce alta
Nel corso di formazione che ho da poco terminato a Milano, nello svolgere le simulazioni di conduzione abbiamo potuto confrontarci con una corsista che aveva