Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde è universalmente conosciuto, ma non altrettanto universalmente letto. Eppure questo racconto di Robert L. Stevenson non solo lo merita, ma ha tutte le caratteristiche per poterlo fare senza porsi troppi problemi: breve, avvincente e intrigante nonostante la trama sia già conosciuta.
TRAMA: lo sdoppiamento di personalità di un medico dovuta a una particolare droga è il nucleo della storia. La narrazione è dapprima non chiara, ma verso la fine i sentimenti dei protagonisti vengono dichiarati con una narrazione in prima persona. La vicenda è apparsa in diverse versioni cinematografiche e adattamenti di vario tipo e riferirsi a comportamenti opposti nella stessa persona riferendosi a questo racconto è diventato un modo di dire comune.
Ma davvero conosciamo tutto di questo “strano caso”? Alla fine del romanzo che ne è del dottor Jekyll? E chi è il notaio Utterson? Qual è la voce narrante del racconto?
COMMENTO: un motivo per cui vale la pena leggere questo racconto è la scrittura di Stevenson. Confesso che sono tra coloro che non hanno ancora letto L’isola del tesoro, ma dopo questo contatto ravvicinato con una narrazione così curata e avvincente certamente colmerò questa lacuna.
L’AUTORE: nato il 13 novembre 1850 a Edimburgo (Gran Bretagna), Robert Louis Stevenson dopo una vita ribelle e in continua lotta con i valori del padre, nel 1874 si trasferisce in Francia per curare una malattia polmonare. Qui conosce Fanny Osbourne, americana divorziata con due figli e di dieci anni più grande di lui, di cui s’innamora. E inizia la sua carriera di scrittore. L’isola del tesoro è il romanzo che gli da la maggiore notorietà. Scrive anche poesie e saggistica. Passa l’ultima parte della sua vita in Polinesia, con l’amata Fanny, dove difende i diritti degli indigeni ed è rispettato da questi. Muore a Upolu, nelle isole Samoa, il 3 dicembre 1894