Letto anni fa e ripreso dal dimenticatoio, questo libro ha davvero molto da dirci. Pubblicato nel 1952, racconta di un mondo che non è così diverso da quello che abitiamo.
TRAMA: l’ambientazione è un futuro in cui le persone non hanno più bisogno di lavorare. La classe dominante, ancora in grado di dirigere attività che rendono il mondo completamente meccanizzato, decide la vita della classe media a cui non viene fatto mancare lo stretto necessario per vivere, ma senza la possibilità di creare con le proprie mani e con la propria mente qualcosa che favorisca la propria autostima e soddisfazione. Ma le cose cominciano a cambiare e il vento della ribellione rende il protagonista, promettente dirigente, dubbioso su ciò che è giusto in una società simile.
COMMENTI: la questione della meccanizzazione di ogni attività rende vicino a noi le questioni poste da questo romanzo, che può essere considerato sia fantascientifico che distopico. La scrittura di Vonnegut non delude e nonostante gli anni passati dalla pubblicazione si presenta ancora come un romanzo godibile. I personaggi sono vivaci e il narratore riesce a rendere credibili i loro dubbi e le loro difficoltà.
L’AUTORE: nato a Indianapolis l’11 novembre 1922 e morto a New York l’11 aprile 2007, Kurt Vonnegut è stato uno scrittore acclamato e insegnante di scrittura creativa. Nelle sue opere ha sempre prediletto la fantascienza e la distopia. Il libro più noto nel mondo è Mattatoio n. 5. Di recente pubblicazione la raccolta dei suoi discorsi Quando siete felici fateci caso.
Piano Meccanico è stata la sua prima opera.