Quando a Parigi ho proposto a mia moglie di andare a visitare un cimitero per vedere le tombe di alcuni scrittori, lei ha alzato gli occhi al cielo e ha accettato. Mi ama e per questo asseconda queste mie bizzarrie da lettore: non può esserci altro motivo per tanta sopportazione, lo so!
Siamo stati al cimitero di Montparnasse, il secondo in ordine di grandezza a ospitare le salme di grandi personalità. Se anche voi vorrete fare la stessa esperienza, vi avviso: serve pazienza. A Parigi i cimiteri sono davvero grandi e le tombe sono pressoché ammassate. Ci sono ampi viali principali, ma poi i diversi monumenti funebri stanno appiccicati tra loro. All’entrata del cimitero abbiamo trovato una piantina, disponibile in diverse lingue, in cui erano segnalate le tombe dei personaggi più celebri, non solo della letteratura. Il primo che ho trovato è stato il luogo dove giaceva Charles Baudelaire. Poco distante la comune tomba di Jean Paul Sartre e di Simone De Beavoir: due anime letterarie unite in vita e in morte (Per saggiare lo spirito di Satre, piuttosto pesantuccio, in modo indiretto vi invito a leggere Il club degli incorreggibili ottimisti: bellissimo). Più moderna, ma non per questo facilmente individuabile, è stata la sepoltura di Susan Sontag, filosofa morta solo nel 2004. Di lei si parla ancora e certamente gli studi sulle sue opere e la sua personalità sono ancora in divenire. Impresa titanica, che ha messo a dura prova il mio matrimonio, è stato trovare la tomba più importante: quella di Guy de Maupassant. Abbiamo impiegato quasi due ore. Nonostante la mappa, sembrava impossibile da trovare e stavo per arrendermi (o più precisamente stavo pensando che la pazienza di mia moglie fosse giunta al termine e non era il caso di tirare ulteriormente la corda). Finché una donna, certamente del luogo, mi ha visto in difficoltà, ha raggiunto lei la tomba e dopo aver attirato al mia attenzione me l’ha indicata puntando il dito verso di lei. Ma è stata un’ultima cosa che ha reso davvero affascinante questo mio insolito giro turistico: vedere un’anziana signora seduta su una panchina leggere un libro. Sì, leggere. Quella donna era lì, e vi è rimasta
per tutta la mia permanenza, con il naso nel suo volume, serena nella sua lettura. Mi è sembrato quasi un miracolo, un raggio di sole che si materializza sulla terra, un angelo che legge per portare la pace laica che i libri possono donare.
Parigi è bellissima e certamente scriverò
ancora delle cose che ho visto. Ma certamente questa donna è stata una delle più belle.