Non c’è mente che non abbia bisogno di libri. Non c’è libro che non possa aprire le menti. A patto che i libri che si leggono siano molti. Di vario tipo. Con tante prospettive diverse. E’ su questi concetti che si sostiene il progetto di Biblioteca Itinerante nata a Kabul grazie all’iniziativa di una giovane ventiseienne, Freshta Karim, che ha provato sulla propria pelle la difficile esperienza di essere una ragazzina afghana (qui per approfondire). Oggi, grazie al sostegno di molti, ha realizzato questo progetto intelligente quanto rischioso: a quando l’assalto di chi vorrebbe il Corano come unica lettura? E’ preoccupante sentire che un pensiero alternativo possa essere percepito come pericoloso. Ma il rischio esiste e la nota vicenda di Malala, Premio Nobel per la pace 2014 (qui), ce l’ha dimostrato. Eppure non c’è strada alternativa. Solo nutrendo i più giovani di libri e di insegnamenti aperti e variegati si può combattere l’integralismo islamico. L’integralismo islamico e non solo. Perché leggere serve ovunque. Anche da noi, in occidente. Anche i nostri figli hanno bisogno di non lasciarsi affascinare da certi tipi di integralismi. Perché solo tante menti aperte potranno migliorare il mondo.
La bibliotecaria di Sarajevo che salvava i libri
Nella notte tra il 25 e il 26 agosto del 1992, in piena guerra dei Balcani in Bosnia ed Erzegovina, perse la vita Aida Buturović,