Per caso mi è capitato tra le mani questo libro di cui non conoscevo l’esistenza. Cercavo testi contenenti argomenti come la censura, la proibizione a leggere e la forza di ribellarsi. Questo libro contiene tutte queste cose. E molto di più.
TRAMA: una bambina reagisce con gli strumenti che possiede alle regole del nuovo regime legale e culturale imposto dalla Repubblica islamica in Iran dopo la caduta dello Scià: mostra le natiche in pubblico e fugge via. Ad un certo punto la sua famiglia decide di emigrare a Parigi, diventando esule accolta dalla Francia. La bambina ribelle diventa ragazza e poi donna, sempre alla ricerca di nuovi significati e nuove libertà che, trova grazie all’educazione del padre e un’immensa passione per la lettura. Da bimba ribelle diventerà ragazza ribelle che non si accontenterà di letture superficiali, ma riuscirà a trovare i fondamenti della democrazia laddove nessuno prima di lei era stata in grado di trovarla: nella letteratura libertina francese.
COMMENTI: il libro è scritto in prima persona dall’autrice, che racconta la propria storia con grande forza e intensità. Anche se divertente, l’inizio appare quasi banale e ripetitivo. Serve attendere poche pagine per trovare un’energia nel testo davvero incredibile. Gli argomenti sono di grande attualità: la donna nel mondo islamico, la visione dell’immigrato da parte della cultura d’accoglienza, il significato dell’ateismo per l’individuo e per i valori della società. Una volta entrati nella storia, l’attesa tra una seduta di lettura e l’altra diventa difficile tanto ci si sente coinvolti. Non si tratta di un romanzo, ma di un saggio/autobiografia, ma per questo non meno appassionante.
L’AUTRICE: nata il 1 aprile 1977, Abnousse Shalmani è scrittrice, giornalista e regista. Non si considera femminista, ma si occupa intensamente delle questioni femminili, però con uno sguardo non convenzionale e non ortodosso. E’ stata tra i firmatari della lettera aperta di critica al movimento #MeeToo sottoscritto da 100 autorevoli donne francesi.