Oggi su social si ricorda la nascita di Enrico Berlinguer, l’ultimo leader di spessore universalmente riconosciuto dell’ex Partito Comunista.
Sto leggendo un libro che me lo sta facendo conoscere in modo atipico, perché il libro non parla di lui, bensì del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro.
Quanti sanno che Berlinguer fu l’artefice dell’allontanamento del Partito Comunista Italiano (PCI) dal Partito Comunista Sovietico? E quanti sanno che per questo i sovietici tentarono di assassinarlo? Il compromesso storico, per il quale Moro ci ha rimesso la vita, chi lo conosce tra i giovani? E quanti giovani conoscono il significato di comunismo quando ne parlano od ostentano il loro odio, giustificato o meno, verso di esso?
Il libro di cui sto parlando è Il puzzle Moro di Giovanni Fasanella. Sono a metà, ma confesso che è dura continuare. I fatti sono talmente contorti che non è semplice tenere il filo, ma l’interesse che suscitano scoperte recenti che sono descritte su un passato che sembrava dimenticato mi sprona a proseguire. E mi permette di vedere il presente attraverso una luce diversa. Perché partigiani e fascisti ancora erano presenti nelle vicende degli anni Settanta. Lo sono ancora oggi? Cosa sta succedendo alla nostra Italia che sventola simboli da ogni dove senza ricordare da dove vengono?
Quando mi si dice che i libri sono di parte, mi viene da ridere. I libri sono sempre di parte, ma noi possiamo leggerli tutti, cercare di capire, di ragionare tramite la lettura dei diversi punti di vista. Scegliere i libri sta a noi. E sta a noi leggerli per non lasciarci influenzare dagli slogan e dalle mezze verità.

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