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La scuola della carne (9)

 

 

La curiosità verso Mishima mi ha portato alla lettura di questo libro incontrato per caso. E, ancora una volta, Mishima non mi ha deluso.

TRAMA: una trentanovenne divorziata e felicemente indipendente, Taeko, conosce un giovane ragazzo, alquanto ambiguo, di cui s’innamora di un amore particolare e, per certi aspetti, perverso. Improvvisamente, la sua indipendenza diventa dipendenza “affettiva” dove i confini dei sentimenti diventano labili.

COMMENTI: la cura in tutti i testi di Mishima è destinata alla descrizione minuziosa dei sentimenti, soprattutto quelli oscuri e difficili. La sua scrittura elegante, ma ben incisa, riesce a entrare nel lettore e renderlo partecipe fino in fondo dei drammi dei protagonisti.

L’AUTORE: nato a Tokyo il 4 gennaio del 1925, ebbe grandissimo successo immediatamente anche fuori dal Giappone. La sua attività non fu solo quella di scrittore, ma anche di drammaturgo, poeta e regista. Si occupò con passione di arti marziali e culturismo. Morì a Tokyo il 25 novembre 1970 durante un suicidio rituale all’interno del ministero della difesa giapponese.

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