In preparazione del corso che terrò a marzo dal titolo L’arte di essere liberi ho letto questo libro che squarcia il velo su una questione in bilico tra etica, morale e legge.
TRAMA: scritto in forma di saggio con tratti romanzati, racconta la storia vera di un mercante d’arte che muove i suoi affari in piena seconda guerra mondiale approfittando di quei tempi in cui gli ebrei, spesso colti e benestanti, erano costretti a svendere le opere d’arte che possedevano per ottenere del denaro che non riuscivano a ottenere in altro modo. Quei soldi servivano per la fuga dalla Germania, per mantenersi nei bisogni quotidiani o anche per scampare al campo di sterminio. Nel frattempo, nel nome del denaro e fingendo di non vedere, uomini impegnati negli affari continuavano a perseguire i propri interessi.
COMMENTI: apparentemente la questione che riguarda il protagonista del libro sembra essere legata solo a questioni individuali. In realtà sono stati coinvolti anche musei, molte collezioni private e la sottrazione di beni artistici pubblici che sono diventati solo una merce economica. La questione non è ancora chiusa e ancora oggi si attende di poterla risolvere. Il libro non è molto scorrevole e talvolta si sofferma su particolari poco coinvolgenti. La scrittura, forse a causa della traduzione, non scorre molto.
GLI AUTORI: il libro è stato scritto da Mike Hoffman nata nel 1962. E’ una storica dell’arte, insegna alla Free University di Berlino, ha al suo attivo numerose pubblicazioni accademiche. Ha scritto il libro in collaborazione con Nicola Kuhn (di cui nono sono reperibili informazioni biografiche)