Il corso biennale post-univesitario di Biblioterapia dell’Univesità di Pécs (Ungheria) mi ha fatto l’onore di includere i miei libri tra la rose di testi sulla Biblioterapia provenienti da diverse parti del mondo (la foto è stato utilizzato per presentare il corso per le nuove iscrizioni). E’ un onore e un privilegio perché in questo ateneo si svolge la miglior formazione di tutta Europa, che nulla ha da invidiare a quella statunitense.
Credo che sia tempo che l’Italia guardi alla Biblioterapia con occhi diversi. La crisi della lettura lo impone. E lo impone la necessità di evolvere, di crescere. Anche perché nella Biblioterapia possono trovare una via professionale anche i tanti che intraprendono un percorso di studi umanistici e che troppo spesso rimangono senza uno sbocco concreto nel mondo del lavoro. Certo, serve anche una considerazione diversa di questa competenza nel mondo reale: nelle scuole, negli ospedali, nei centri riabilitativi, nelle biblioteche, nei centri educativi e nelle carceri. Ma non dubito che possa accadere. E’ un processo lungo, certo. Ma se il nostro nome inizia a comparire tra quelli della Biblioterapia europea, un primo tassello è già messo.
I diversi livelli per fare biblioterapia
Il termine biblioterapia è un termine “ombrello” sotto cui stanno molte cose. Tuttavia la biblioterapia non è ogni cosa che riguarda i libri e prevede