Quando penso a un nonno della letteratura, subito mi viene alla mente la nonna descritta in Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron. Si tratta di una nonna moderna, che non si scompone quando il nipote parla del suo sentirsi attratto dagli uomini e che riesce ad essere accogliente e comprensiva. E’ tranquilla questa nonna, come il mondo non sa più essere. Leggendo i dialoghi con il nipote si ha la sensazione dell’ascolto, altra virtù che sta scomparendo. Oggi tutti vogliono parlare, dire la sua, essere al centro dell’attenzione. Invece, questa nonna ascolta. In questo modo permette al nipote stesso di ascoltarsi, di capire ciò che vuole esprimere e a cui da solo non riesce a dare significato.
La festa dei nonni è una ricorrenza bella, ma ambigua:non si capisce se festeggiamo i nonni per il loro valore di nonni o perché sono dei surrogati di genitori assenti, di servizi pubblici inesistenti e di babysitter costose. Voglio, invece, festeggiare i nonni che leggono ai nipoti, che li ascoltano quando il mondo sbraita, che regalano scampoli di un passato dimenticato, che indicano un modo diverso di vivere, con valori e pensieri rispettosi e ottimistici. Esistono davvero questi nonni? Esistono davvero! A loro il mio più caro augurio.