Ho individuato questo libro cercando testi che riguardassero luoghi lontani da quello in cui vivo e che trasmettessero la diversità sociale e culturale. Certamente questo testo è stato in grado di farlo, anche se a tratti l’ipersessualizzazione della vita dei personaggi e la descrizione particolareggiata delle scarse condizioni igieniche, seppur funzionali alla trama, le ho sentite eccessive.
TRAMA: Rey è un ragazzino di strada che vive ai margini più estremi della società. Per una serie di equivoci, finisce in carcere dove si fa installare due sfere all’apice del glande come segno di virilità e future prestazioni sessuali invidiabili. Cresce Rey, ma è un adolescente senza punti di riferimento. S’innamora di Magda, anche lei ai margini del mondo, ma la condivisione di quell’ambiente governato da leggi a tratti animalesche li unisce in un’estasi fisica e affettiva.
COMMENTI: il libro appare in alcuni punti esagerato (ma forse è una mia impressione), ma rende davvero bene la divisione che esiste tra il mondo della strada cubano e quello edulcorato del turismo che vi convive a fianco. Le descrizioni sessuali esplicite e certe descrizioni macabre (soprattutto al termine del libro) non ne fanno un libro per tutti.
L’AUTORE: nato a Matanzas (Cuba) il 27 gennaio 1950, Pedro Juan Guiérrez ha svolto lavori modesti di ogni genere prima di laurearsi e diventare giornalista. Ha lavorato poi in radio e televisione. Nel 1998 pubblico la Trilogia sporca dell’Avana con cui si impose al grande pubblico. Oggi è professore universitario all’università dell’Avana e si occupa di scultura e poesia visual-sperimentale. E’ stato classificato come appartenente alla corrente letteraria del Realismo sporco e associato più volte a Charles Bukowski.