Questo libro noto e dato, rientra di diritto tra i classici legati alla testimonianza della Shoah. E’ stato tradotto in diciotto lingue ed è stato per l’autore, oltre che una biografia, una necessaria esperienza di scrittura quale forma di testimonianza e di elaborazione. E’ stata la sua prima opera letteraria.
TRAMA: i due fratelli più piccoli della famiglia Joffo di dieci e dodici anni, ebrei che vivono a Parigi i cui genitori sono esuli della Russia zarista, vivono felici la loro infanzia fino a che non arriva lo spettro delle leggi razziali. Dopo la croce gialla sulla giacca e le angherie conseguenti, devono fuggire da soli, dopo aver ricevuto le indicazioni necessarie dal padre, per raggiungere i fratelli più grandi e mettersi in salvo.
Questo è solo l’inizio di lunghi anni passati a fuggire da un luogo all’altro, alla ricerca della libertà e tentando, nonostante tutto, di ottenere degli scampoli di felicità.
COMMENTI: il libro è stato pubblicato nel 1973. Joseph Joffo, il fratello più piccolo, è la voce narrante, oltreché l’autore del libro. Il linguaggio della scrittura è elegante, ma non ricercato che riesce a mantiene intatto il valore della testimonianza. Il libro è molto scorrevole e la scrittura è piacevole. I Joffo sono una famiglia composta da cinque figli e due genitori a cui ci si affeziona. Purtroppo uno di loro non sopravviverà.
L’AUTORE: nato a Parigi il 2 aprile del 1931 e morto Saint-Laurent du Var (sud della Francia) il 6 dicembre 2018, Joseph Joffo è stato un parrucchiere (professione del padre di cui si parla anche nel libro) e con i suoi fratelli a aperto diversi negozi a Parigi. Ha pubblicato altri libri che però non hanno raggiunto il successo di questa opera prima. Ha avuto tre figli.