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Come Harry Potter aiuta a ridurre i pregiudizi: uno studio

 

Quella che vi presento è una ricerca del 2014 nata dalla collaborazione tra università italiane e inglesi che ha dimostrato ciò che si poteva intuire: la lettura della saga di Harry Potter aiuta a ridurre i pregiudizi. Ecco come.

DESCRIZIONE DELLA RICERCA

Questo lavoro di ricerca dal titolo The gratest magic of Harry Potter è preciso e complesso. Mira a studiare le modalità in cui viene recepito il libro e l’effetto che esso esercita riguardo l’opinione verso gruppi stigmatizzati come immigrati, rifugiati e omosessuali. La ricerca è avvenuta indagando tre gruppi di giovani di diverse età: periodo scolare delle elementari, superiori e università. 

La questione dei pregiudizi è molto importante per l’educazione dei bambini e dei giovani, soprattutto in alcune zone geografiche. Se l’accettazione di stranieri nella società è un problema trasversale, in Italia si denota un problema particolare con gli omosessuali. I pregiudizi si insinuano non solo a causa dei condizionamenti sociali, ma anche familiari.
Harry Potter ha di per sé caratteristiche che lo rendono un racconto fortemente orientato all’accettazione di questi gruppi. Già il fatto che si parli di maghi proietta il lettore in un mondo di persone diverse da sé. Nonostante ciò, si sviluppa il meccanismo che sviluppa il senso di accettazione, ovvero l’identificazione. Sentendosi dalla parte di Harry Potter e non di Voldemort ci si schiera dalla parte del bene. Non è trascurabile il fatto che Harry cresce con i suoi lettori e ha la loro età. Voldemort è un adulto, per di più malefico verso cui è più difficile identificarsi. Nei più grandi, laddove il processo di identificazione con Harry non è così forte, permane il senso di disidentificazione da Voldemort, allontanando così un modello negativo.

C’è un altro meccanismo che è interessante osservare: stando accanto a persone diverse da noi, arriviamo a comprenderle meglio. Ad esempio, il senso di disagio che si prova di fronte a una persona disabile si riduce e poi annulla nel momento in cui quella persona viene conosciuta. Allo stesso modo, la lettura permette di conoscere e avvicinarsi ai personaggi che diventano familiari e verso i quali si ha un forte senso di empatia e comprensione. 

La costruzione del mondo di Harry Potter è fortemente includente e questo diventa patrimonio dei suoi lettori: il Quidditch è uno sport del mondo magico per popolarità simile al calcio, ma è composto da giocatori di entrambi i sessi; le differenze razziali sono presenti senza essere mai esibite o criticate, ma sempre normalizzate; il disprezzo verso le differenze, come quella espressa da Draco Malfoy verso quella che lui chiama “mezzo-sangue”, è condannata; la condizione economica non è un limite per raggiungere il successo scolastico e professionale. L’immersione letteraria (con discussione di alcuni brani) in questo tipo di mondo permette, secondo i risultati della ricerca, di ragionare e comprendere le diversità aumentando le possibilità che i pregiudizi siano abbattuti il più possibile.

CONCLUSIONI

Questo lavoro scientifico è complesso, ma molto interessante. Per quanto riguarda la biblioterapia, in questa ricerca si indica gli obiettivi raggiungibili, con la descrizione dei processi di identificazione e disidentificazione utili per lo sviluppo delle dinamiche di biblioterapia.

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