Augustus (9)

Copertina libro Augustus di John Williams

Dopo la lettura dell’acclamato Stoner  di John Williams, sono stato a lungo in estasi da lettura. L’ho trovato splendido e vedendo qualche altro titolo dello stesso autore ho pensato che non poteva ripetersi un simile capolavoro e per questo ero restio a iniziarne un altro. Ho rinunciato all’opera giovanile Nulla, solo la notte  pensando che essendo stata scritta prima di Stoner  per forza di cose non poteva essere allo stesso livello. Ma poi ho visto Augustus, scritto dopo. E ora sono qui per parlarvene.

TRAMA: il libro è scritto come fosse la raccolta di numerosi documenti, una specie di epistolario in cui compaiono anche documenti diversi dalle lettere. Ne risulta una narrazione in prima persona presentata da più punti di vista in cui si narra la vita di Ottaviano Cesare Augusto, imperatore romano che aprì l’era della Roma imperiale. Sono esaltati sia i punti di vista politici sia quelli intimistici permettendo una intensa conoscenza umana con i grandi della Storia.

COMMENTI: come affermato dall’autore nell’introduzione, i documenti riportati nel libro sono quasi tutti fittizi. Non per questo la storia narrata è falsa, seppure in più punti siano state eseguite delle modifiche rispetto ai fatti reali e alcuni siano stati inventati. Eppure il pregio del libro sta proprio in questo: penetrare attraverso la finzione narrativa negli anfratti personali dei personaggi, rimanendo nei fatti storici realmente accaduti. In questo modo il lettore può trovare l’umanità di quelle personalità studiate in modo freddo sui libri di scuola, permettendo anche una memorizzazione degli eventi grazie al coinvolgimento emotivo. Trovarsi accanto Ottaviano con Mecenate, Virgilio, Ovidio, Orazio e tanti altri è stato fantastico.
A mio avviso il libro è almeno allo stesso livello di Stoner, anche se diversissimo come stile narrativo.

L’AUTORE: nato il 29 agosto 1922 in Texas e morto il 3 marzo 1994 nell’Arkansas, John William combatté in qualità di sergente la seconda Guerra Mondiale. Al suo ritorno intraprese studi accademici che gli permisero di diventare insegnante di scrittura creativa all’Università di Denver (Colorado) e di occuparsi di diverse attività accademiche. Si dedicò alla scrittura di poesie e di opere in prosa. Stoner, pubblicato nel 1965, ebbe un successo mondiale solo in tempi recenti, mentre Augustus, del 1972, vinse il premio National Book Award  l’anno dopo. Williams iniziò un romanzo che non terminò per il sopraggiungere della morte.

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