Conoscete la Graphic Medicine? E’ quella disciplina che fornisce informazioni socio-sanitarie tramite comics, fumetti e disegni di diverso tipo. In questo modo riesce a raggiungere ogni tipo di persona, qualsiasi sia il suo livello di scolarizzazione. Inoltre, permette l’introiezione dei messaggi in modo più profondo perché utilizza la memoria visiva e gli stimoli emotivi. Oltre a ciò, può essere uno strumento utile per formare i professionisti sanitari attraverso un approccio di Medicina Narrativa riguardo argomenti che vanno oltre all’aspetto scientifico, come l’umanizzazione delle cure, l’etica e al bioetica, le relazioni, tutti aspetti che l’immediatezza di un graphic novel può più efficacemente spiegare. Qui ne trovate un esempio tradotto in italiano. Sì, perché questa disciplina, partita dagli Stati Uniti ha trovato un partner in Spagna (qui) e in Giappone (qui), ma non ancora in Italia. Per questo è difficile trovare esempi di Graphic Medicine in italiano, anche se alcune pubblicazioni famose sono state tradotte (qui, e qui) e alcuni esempi d’eccellenza esistono anche in Italia (qui) seppure poco pubblicizzati.
Il sito originario statunitense www.graphicmedicine.org in questi giorni ha cominciato a pubblicare i primi esempi di Graphic Medicine per parlare di Covid-19 (qui). Una volta di più il mondo della cultura ha saputo vedere oltre quello che osserva la politica (soprattutto negli Stati Uniti) e si è messa all’opera per tendere la mano agli immani sforzi della sanità. Si tratta ancora di esempi dal tratto incerto, ma che contengono molte idee. Prima di tutto la consapevolezza (e la speranza) che le cose si risolveranno in “breve” tempo. Per questo è importante lavorare anche sul fronte culturale. Una volta passata la paura, rischiamo di dimenticare velocemente, quando ancora la guardia deve essere tenuta alta. Invece, servrà procedere con cautela. E un’immagine che ce lo ricorda può essere davvero più efficace di tante parole. Non solo. Quali saranno gli strascichi di tutto ciò che stiamo vivendo? Quanta fatica faranno le persone psicologicamente più fragili a riprendere la loro vita lasciandosi la paura alle spalle? Di quanto aiuto avranno bisogno per ricominciare? Anche per loro la Graphic Medicine potrebbe, insieme ad altri strumenti della Biblioterapia, trovare una collocazione utile.