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La letteratura e l’arte possono darci la lucidità per affrontare il futuro

 

Lo stravolgimento degli eventi di questo periodo mi ha colpito in pieno. Nel mio lavoro in ospedale prima di tutto. Poi anche con l’impossibilità di entrare in aula per i miei progetti di Biblioterapia, che ho dovuto sospendere. Fortunatamente i miei libri mi aiutano a riprendere fiato, perché la lettura non ha confini e ha pochi limiti. Ma inaspettatamente le attività online hanno avviato un circuito virtuoso che sta permettendo alle mie attività di Biblioterapia di riprendere. All’inizio ho sperimentato il Salotto online di Biblioterapia con la presenza via Skype di cinque partecipanti con cui ho parlato piacevolmente delle letture proposte. Poi ho iniziato dei dialoghi attraverso le dirette via Instagram su @biblioterapiaitaliana che tutt’ora proseguono. Nel frattempo l’Università di Verona mi ha chiesto di essere presente nelle commissioni di tesi online degli studenti che stavo seguendo e che dovevano comunque laurearsi come previsto: esperienza insolita che mai avrei pensato di sperimentare. E tra poco inizierò il corso L’arte di essere liberi  per conto dell’Università Popolare di Sona che si è dotata di strumenti informatici per permettere alla cultura popolare di continuare ad esistere e per portare a termine i corsi previsti nonostante tutto.
Confesso che finora ho considerato già una conquista che le persone stessero a casa a guardare la TV. In questo momento il distanziamento sociale sembra meno semplice di quello che si potrebbe immaginare. Ma il proliferare di iniziative legate alla cultura mi dice una cosa diversa: una buona fetta della popolazione non ha reciso i legami con l’amore per il sapere e il bello, per la letteratura e l’arte, ma ne ha fatto degli strumenti per vivere più serenamente il confinamento nelle case. Io stesso provo una sensazione appagante nel prepararmi a questi eventi, nonostante le preoccupazioni. Sono diventati anche la mia valvola di sfogo fuori dall’ospedale. E’ un modo per sentire che non esiste solo il Covid, ma che c’è molto, ma molto di più da considerare vita, anche tra le mura di casa. L’esistenza, anche se confinata, è importante. La mente deve essere in grado di rimanere lucida per affrontare i problemi che questa epidemia ci ha portato, e ci porterà, a livello di salute e di economia. E se le nostre passioni culturali sapranno darci tale lucidità, capiremo una volta di più di quanto importante siano la cultura e l’amore per essa.

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