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L’arte di essere liberi: l’albero e la memoria

 

Un’avventura si sta per concludere. Oggi pomeriggio terminerà il ciclo di incontri che ho tenuto con la storica dell’arte Sabrina Baldanza dal titolo L’arte di essere liberi. a cura dell’Università Popolare di Sona. E’ stato un percorso davvero particolare a cui la necessità di lavorare a distanza non ha tolto nulla.
L’arte di essere liberi  è un percorso artistico-narrativo in cui abbiamo ragionato sui diversi modi in cui l’arte è stata maltrattata, ma anche come è diventata una risorsa nel periodo del nazifascismo. Abbiamo così scoperto le ruberie naziste, l’impegno di alcuni addetti ai musei italiani per nascondere le opere e salvaguardarle dai bombardamenti e dai furti, e le modalità incredibili in cui la musica, il disegno e la letteratura hanno aiutato alcuni internati nei campi di concentramento a sopravvivere. Io mi sono occupato di raccontare attraverso i libri come tutto questo è accaduto, mentre Sabrina si è servita delle immagini delle opere d’arte per penetrare il significato artistico degli eventi. Se gli incontri precedenti erano a condizione singola, quello di oggi sarà a doppia conduzione sul tema dell’albero come simbolo della memoria. Alternerò narrazione e letture con opere d’arte descritte dall’abilissima Sabrina. Voglio sottolineare le sue abilità che vanno oltre la preparazione accademica. Sabrina sceglie opere e immagini in grado di trasmettere tutto il pathos dell’arte e le sue parole conducono gli ascoltatori per mano senza annoiarli neppure per un momento. Per questo sono entusiasta dei nostri progetti per l’estate: una serie di incontri online e l’ipotesi (non appena sarà possibile) di uno spazio all’aperto qui a Verona per incontri tenuti con le dovute cautele di distanziamento, ma in presenza (se siete interessati a rimanerne informati, iscrivetevi qui alla newsletter).
Esattamente come l’istruzione, anche la cultura deve andare avanti. Siamo in una condizione di incertezza che ci turba. Proprio per questo le attività culturali sono importanti: ci aiutano a distaccarci e a pensare in modo più lucido. Sia chiaro: a chi non è mai interessato nulla della cultura difficilmente vi si avvicinerà adesso. Ma tutti coloro che l’hanno sempre apprezzata, oggi più che mai riescono a capirne l’importanza. Il loro interesse passato per l’arte e la letteratura (e tutte le forme altre di cultura) oggi rivela tutta la sua utilità nell’affrontare questa nuova vita, percependo di essere avvantaggiati nel guardare con fiducia al futuro.

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