Questo libro è tra quelli che utilizzo per il corso L’arte di essere liberi . L’ho scoperto quasi per caso e ho potuto confrontarlo con altri che parlavano del Giardino dei giusti, ma devo dire che tra tutti questo è il migliore.
TRAMA: questo libro è la biografia di colui che fondò il Giardino dei giusti che si trova a Gerusalemme, creato in onore dei non ebrei che salvarono uno o più ebrei durante la Shoah. Partendo dalle persecuzioni subite come ebreo e passando dalla sua storia di salvezza grazie all’inserimento del suo nome nella lista di Schindler, si racconta come Moshe Bejski diede concretezza a una legge israeliana, che riconosceva il valore dei gentili che rischiarono la vita per salvare anche una sola vita umana.
COMMENTI: nonostante si tratti di una biografia e di un argomento non facile, il libro è scorrevole e davvero coinvolgente. L’autore narra piacevolmente le diverse vicende intercalando le parole del protagonista e riportando stralci di documenti e colloqui. Il libro è corredato da un ricco apparato bibliografico. Molto interessante la declinazione universale della questione ebraica considerando anche gli altri genocidi nel mondo.
L’AUTORE: nato a Milano nel 1950, Gabriele Nissim è un giornalista che da sempre si è occupato delle questioni socio-politiche dell’Europa orientale. Si è dedicato per anni al riconoscimento dei Giusti tra le nazioni di ogni genocidio mondiale, portando alla creazione del Giardino dei Giusti a Milano e operando per la ratifica della Giornata europea dei giusti in Italia, che si tiene il 7 dicembre. I suoi scritti si occupano della questione ebraica, ma anche di quella armena, di quella russa e di tutti i genocidi in genere. I suoi libri (biografie, saggi, ma anche romanzi) sono tutti incentrati sulla questione del bene realizzato durante i genocidi.