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Non chiamateci eroi: gli infermieri dimenticati

 

E’ stato catartico scrivere ciò che poi si è avverato. Oggi che gli infermieri chiedono istanza per vedere legittimato un ruolo da troppo tempo bistrattato nelle funzioni e nel riconoscimento economico e sociale, scriverne mi ha liberato da un peso che in trent’anni non avevo mai tirato fuori. Mi sono unito a un coro. Che, come previsto, non viene ascoltato. Ma perché? Il mio saggio prova a capire, guardando le cose da un punto di vista storico e da un’angolazione, che proviene dall’essere stato sul campo e dal descrivere qualcosa provato sulla propria pelle.

Senza corona: per quale motivo?

Il volume ha un titolo che ha un significato evidentemente riferito al Coronavirus. Ma la corona è anche simbolo di potere. Invece, tutti quelli che hanno scritto lo hanno fatto nel modo più umile possibile, nonostante l’altissimo profilo professionale di tutti loro. La sofferenza merita rispetto e in questo volume se ne parla con quello dovuto. Si parla di paura, di morte, di scelte, di dubbi. Ma anche di vita e di speranza. E di desiderio di rinnovarsi, di trovare nuove soluzioni e nuove idee.

E ora…

Ora l’invito alla lettura sarebbe troppo scontato. Scegliere libri per altri è il mio lavoro e so che ce n’è sempre uno per ognuno: quello che gli illuminerà mente e cuore. In questo caso provo a immaginare il lettore ideale di questo. Potranno essere studenti, e questa è una certezza visto che alcuni atenei lo adotteranno come testo nei propri corsi. Ma credo che attirerà l’attenzione anche di alcuni studiosi, alla ricerca di un libro che non sia monotematico. Personalmente, spero che possa arrivare a sensibilizzare chi può aiutare la professione infermieristica e i suoi professionisti. Perché solo così potrà migliorare l’assistenza ed essere mantenuta ai livelli che gli infermieri italiani hanno mostrato di saperla svolgere, aiutando indirettamente tutti i pazienti che ogni giorno ricevono le loro cure.

Il libro

I co-responsabili del centro di ricerca dipartimentale dell’Università di Verona Asklepios. Filosofia, cura, trasformazione, Linda Napolitano, professore ordinario di storia della filosofia antica, e Carlo Chiurco, professore associato di filosofia morale sono i curatori del libro, oltreché autori di due saggi  che lo compongono. Con loro sono autori dei saggi Antonio Da Re, professore ordinario di filosofia morale presso l’Università di Padova, Fabio De Nardi, psichiatra e psicologo, Giuseppe Moretto, neurologo ed ex direttore del dipartimento di neurologia dell’AOUI di Verona, Leopoldo Sandonà, vicedirettore presso l’ISSR di Vicenza della facoltà di teologia del Triveneto e il sottoscritto.

 

 

 

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