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Piccoli miracoli quotidiani dei libri

 

Poco fa un piccolo miracolo è accaduto nello studiolo in cui lavoro. Ero in scrivania mentre correggevo la bozza di un racconto non mio. Ad un certo punto ho dovuto cercare un libro sugli scaffali per una verifica e ho notato un tomo fuori posto. Dovete sapere che ho rinnovato le librerie recentemente e sto ancora sistemando i volumi. Oltre questo, alcuni di questi giacciono sugli scaffali nell’attesa di trovare casa. Si tratta di alcune donazioni di libri usati che non ho ancora potuto destinare e che odio lasciare negli scatoloni. Per questo ho dovuto anche creare delle torri di libri in alcuni angoli: stare svettanti verso il cielo è più dignitoso che rimanere prigionieri di una scatola. Ma quel libro sullo scaffale che aveva attirato la mia attenzione aveva qualcosa di particolare. Nulla di che: un’edizione Einaudi di quelle vecchie, bianche e con la costa grigia. Lo estraggo per vedere la lettera iniziale dell’autore e poterlo così posizionare correttamente. Subito il titolo non mi dice niente, ma sento la necessità di esplorare la trama. Ed è così che leggendo il retro faccio una scoperta: quel libro era giorni che mi cercava. La settimana scorsa ne ho letto su un blog e subito ho voluto metterlo nella lista dei desideri di un sito di bookshopping che uso come elenco di ciò che vorrò leggere (lo so che è irragionevole avere una lista di 311 titoli senza depennarne nessuno pensando di poterli leggere tutti, ma ognuno ha le proprie manie) e scopro non solo che è già presente, ma vedendo la copertina dell’ultima edizione, completamente diversa rispetto a quella in mio possesso, sono in grado di evocare il motivo per cui avevo pensato di leggerlo e quando ho iniziato a interessarmene la prima volta.

Il libro in questione è Ognuno muore da solo di Hans Fallada. Parla di due coniugi che diventati attivisti della resistenza negli anni del Terzo Reich dopo aver perso un figlio in guerra. Ed è una storia vera.

Forse è un po’ esagerato da parte mia essere così entusiasta, ma la sensazione di questo inseguimento tra libro e lettore in cui a essere inseguito è quest’ultimo è meravigliosa. E alle cose meravigliose non bisogna mai dire di no.

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