Che difficile pensare alla riapertura delle scuole. Quante preoccupazioni per i genitori. E quante emozioni mai provate prima per gli studenti. I professori? Non riesco a immaginarmi le loro difficoltà e i loro pensieri. I giovani sanno adattarsi e spesso sono più assennati degli adulti. I genitori devono inevitabilmente gestire le proprie ansie e lasciare che la loro vita prosegua, nonostante le preoccupazioni: è il loro compito. Per i professori, invece, si tratta di una situazione talmente inedita che io stesso mi spavento pensando alla loro posizione. Credo che il peso della responsabilità riguardo l’aspetto sanitario rischi di diventare più forte di quello educativo: come dargli torto? Si trovano a dover gestire i comportamenti degli alunni con la costante preoccupazione di poter essere loro stessi contagiati. Pensando all’età media del corpo insegnanti italiano, la ragionevolezza di tale preoccupazione è certa. Anche se personalmente sono fiducioso nell’utilizzo delle mascherine e nel buon senso dei ragazzi, il rischio che la paura prenda il posto dell’oggettività però c’è. Mi domando se gli insegnanti stiano facendo delle letture per sedare un po’ d’ansia in vista dell’arrivo degli alunni.
Che io utilizzi i libri di Harry Potter per tranquillizzarmi ve l’ho già raccontato diverse volte. Amo anche leggere qualcos’altro che sia ben scritto, ma che mi faccia ridere. Se in tempi normali amo anche letture impegnative, quando sono in crisi la risata mi solleva. Vario molto: Luciano De Crescenzo (un po’ di filosofia ridendo non guasta), Marco Malvaldi (i vecchi del bar Lume mi fanno morire), Alan Bennett (col su humor inglese che tanto inglese secondo me poi non è) e Amélie Nothomb (fuori come un balcone semplicemente l’adoro). E voi, ridete con i libri? Amate anche l’aspetto ironico che possono trasmettervi, soprattutto in chiave rilassante? Mi piacerebbe che qualche insegnante leggesse questo post, si cimentasse in letture ironiche e ne godesse. E che poi quei libri li facesse leggere ai suoi studenti. Riuscite a immaginare quanti libri in più verrebbero letti?