Un interessante studio sul trattamento della paure e fobie notturne dei bambini è stato pubblicato nel 2014 con il titolo Treating nighttime fears in young children with bibliotherapy:
Evaluating anxiety symptoms and monitoring behavior change. Nove bambini con età compresa tra i sette e i nove anni a cui era stata diagnosticata una fobia notturna specifica, per quattro settimane i loro genitori, dopo essere stati opportunamente addestrati, hanno utilizzato con i propri figli nel momento di andare a letto un libro: Uncle Lightfoot, Flip that Switch: Overcoming Fear of the Dark. Si tratta di un testo realizzato con un approccio di biblioterapia cognitiva in cui, oltre alla narrazione, sono indicati dei giochi da svolgere. Otto su nove dei bambini sottoposti alla ricerca hanno tratto dei chiari benefici. La ricerca ha dei limiti, ma i risultati sono estremamente incoraggianti e indicano una via ancora tutta da percorrere.
Questo genere di studio mette in luce un tipo di biblioterapia tra i più studiati: quello manualistico basato sulla psicologia cognitivo-comportamentale. E’ interessante notare che questi strumenti sono a disposizione di tutti (acquistabili nelle librerie) e possono dimostrarsi estremamente utili. Lo studio è stato svolto grazie al Dipartimento di psichiatria dell’Università dell’Illinois, quindi negli Stati Uniti e perciò lo strumento preso in considerazione è in lingua inglese e studiato per una popolazione infantile di quell’area geografica e linguistica. Anche se non me ne sono mai occupato, non ho dubbi che anche in Italia siano stati prodotti libri simili, ma non conosco studi su di essi. Per questo motivo è difficile, per chi si occupa di biblioterapia come me, consigliarne. Auspico un futuro in cui anche in Italia si inizino ricerche di questo tipo, perché se è vero che il metodo è ormai riconosciuto valido, rimane il problema degli strumenti da utilizzare per i bambini di lingua e cultura italiana. Riservati a una nicchia e poco diffusi, questi libri rimangono rinchiusi in aree accademiche ristrette e nelle librerie specializzate non in grado di diffonderne le modalità di utilizzo e l’efficacia. Ma cambiare si può.