Sono stato particolarmente colpito da questo studio nigeriano che indaga l’utilità della biblioterapia come strumento di problem solving negli adolescenti presenti nella scuola di secondo grado. Lo studio, del 2016, si intitola Bibliotherapy as a Problem-Solving Skill of Counsellors and Teachers for Character and Skills Development in Ogun State, Nigeria ed è disponibile qui.
DESCRIZIONE DELL’ARTICOLO
L’approccio dello studio è particolarmente interessante in quanto indaga l’opinione dei counsellor scolastici riguardo l’utilizzo della biblioterapia come strumento di problem-solving in studenti con disturbi emotivi. L’introduzione allo studio specifica il motivo che spesso è all’origine delle difficoltà di questi studenti: morte di un genitore o un genitore in guerra; familiari a cui sono stati diagnosticati l’HIV, l’ebola o la lebbra e il relativo stigma familiare; la scoperta di essere un figlio illegittimo; il bullismo. Non ultimo, la difficoltà di adattamento a vivere in residenze scolastiche senza aver mai fatto prima esperienze di allontanamento da casa (l’articolo non lo specifica, ma dal contesto sembra che l’allontanamento da casa per studiare sia in Nigeria una consuetudine e necessità). Ma ciò che più si rileva dallo studio è il ruolo del counsellor e le caratteristiche che gli vengono richieste: paziente, in grado di ascoltare, di applicare lo schema di problem solving attraverso la biblioterapia, di rivestire un ruolo di advocacy nei confronti degli studenti in difficoltà.
Non può sfuggire il fatto che parliamo di biblioterapia in Africa e quindi in un contesto ben differente da quello occidentale. Ho trovato interessante il fatto che ponga l’attenzione sull’utilità della biblioterapia e la spinta a utilizzarla come strumento di problem-solving in grado di strutturare i futuri cittadini di una nazione che ha bisogno di loro.
CONCLUSIONI
Ancora una volta la biblioterapia si dimostra uno strumento versatile, in grado di essere utilizzato in differenti contesti e da professionisti diversi. L’articolo mette in primo piano i counsellor senza dimenticare che la biblioterapia può essere utilizzata anche dagli insegnanti e dai bibliotecari.