Ieri sera ho tenuto il terzo incontro online del corso di biblioterapia organizzato dall’Università Popolare di Sona (VR) intitolato “Le regine non piangono”. Amo la storia, mi piace molto e mi piace parlarne. Ieri sera, discutendo di Giovanna la Pazza siamo entrati in temi estremamente contemporanei: chi era considerato pazzo un tempo? E che tipo di pazzia esiste oggi? Siamo sicuri che sia pazzia e non intolleranza?
A Giovanna di Castiglia doveva essere sottratto il potere e il suo carattere esuberante, la gelosia verso suo marito e l’anticonformismo verso la religione sono le scuse che sono state trovate per tacciarla di follia. Ma oggi quante volte lo scostarsi dai canoni ci induce a classificare le persone, se non proprio folli, almeno strane, così da poterle emarginare senza sensi di colpa?
Le vite delle regine possono insegnarci molto. La settimana prossima io e il mio gruppo seguiremo le orme di Caterina de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico e regina di Francia. Chiamata “la regina nera” non credo proprio che ci sarà da annoiarsi.