Esattamente dieci anni fa in questo stesso giorno, pubblicavo il mio primo post di questo sito che ancora vive. Stavo terminando la conduzione del mio primo laboratorio di biblioterapia, iniziato a ottobre 2010, appena dopo la laurea in Lettere. Potete immaginare quante emozioni e pensieri mi frullavano per la mente dopo essere stato in un’aula con quindici persone di età compresa tra i 19 e i 67 anni a parlare di letteratura e biblioterapia. Vedevo i primi concreti risultati dei miei studi e della mia passione per i libri, quindi il desiderio di fissare e condividere le idee è sorto spontaneo. Ma come? E dove? Non ero un nativo digitale (classe 1971), non conoscevo nulla che non fossero i libri di carta, e le conoscenze informatiche in mio possesso erano da autodidatta. Ma Internet aveva spazio anche per me e quindi aprii un blog. Si chiamava www.biblioterapiaitaliana.blogspot.com, uno dei tanti strumenti gratuiti messi a disposizione da Google, che ho lasciato due anni fa per migrare su questo vero e proprio sito, in cui il blog è solo una parte. La professionalizzazione di una disciplina come la biblioterapia è un processo in divenire, che per me continua ancora oggi. E quanta strada mi aspetta ancora! Dopo dieci anni posso fare un bilancio, che è senz’altro positivo. Se penso che mai e poi mai avrei immaginato di arrivare fin qui, non posso che esserne soddisfatto. Ma lo confesso: non credo basterebbero dieci vite per realizzare tutto quello che vorrei. Ed è bello così, nonostante la fatica. Ogni nuovo progetto mi richiede ore di letture e di studio, ed è fantastico. Se contassi il tempo che impiego nel preparare i miei incontri e lo dividessi per quello che guadagno, sicuramente dovrei confessare che il mio posto fisso in ospedale era più remunerativo. Ma realizzare un sogno ha un costo, che pago volentieri. E faccio mie le parole di Jules Renard:
Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice.