Quando costituisco nuovi gruppi di biblioterapia, vedo nascere continuamente una nuova alchimia. Alcuni partecipanti sono fedelissimi che rivedo spesso, altri saltuari e altri ancora nuove persone che cercano di esplorare questo particolare ambiente. Anche quando utilizzo gli stessi libri, i stessi brani, un laboratorio non è mai uguale all’altro. E succede una sorta di miracolo: quello che pensavo di aver capito di un brano cambia. La capacità della letteratura di porsi come punto di vista nuovo e privilegiato muta continuamente. Mi stupisco di questo perché non ci sarà mai abbastanza studio per raggiungere la conoscenza che ottengo dal confronto con altri lettori. Ieri sera, con “Viaggio a Spoon River” è accaduto proprio questo. Dal punto di vista degli studi scientifici la causa la si ritrova nelle Teorie della ricezione del testo. Per me, che sono prima di tutto un lettore, la chiamo Magia dei libri.
