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Libri importanti che mancano: James Miranda Barry

C’è una storia nota agli studiosi e ai lettori anglofoni, ma sconosciuta in Italia. Parlo della biografia di James Miranda Barry, medico inglese nato a fine dell’Ottocento, nipote del famoso pittore James Barry
Uomo burbero, medico militare che disdegnava i duelli, sovrintendente di ospedali militari in diverse parti dell’impero di Sua Maestà Britannica, praticò il primo parto cesareo avvenuto in Africa. Odiato da molti per il suo caratteraccio, eccentrico e severo, era un uomo che oggi sappiamo essere stato in realtà una donna. O forse qualcos’altro. 

Un mistero difficile da scoprire

Fino a metà del Novecento, i documenti che riguardavano James Miranda Barry rimasero secretati negli archivi militari, finché la storica Isobel Rae fu autorizzata a consultarli. Scoprì che il corpo nudo del medico inglese fu visto per la prima volta, dopo essere deceduto, dalla governante, la quale scrisse una lettera indicando come il corpo osservato fosse quello di una donna.  Ma perché tutto questo? Uno stratagemma per diventare medico quando solo gli uomini potevano esserlo? Il dott. Barry ebbe una relazione con un uomo e per questo fu  retrocesso nella sua carriera militare, ma non confessò  mai di essere una donna, preferendo passare per omosessuale e subirne le conseguenze. Purtroppo le fonti sono state contaminate e il tentativo di nascondere la verità da parte dello stesso Barry ha reso tutto più complicato. Certo è che le questioni sollevate sono degne di essere ancora oggi considerate alla luce dell’evoluzione che si sta tentando di portare avanti per una estensione giusta dei diritti di ogni persona, al di là del sesso di appartenenza.

La leggenda

Nata con il nome di Margaret Ann Bulkley, la leggenda vuole che sulla nave che dall’Irlanda la portava alla scuola di medicina di Edimburgo sia avvenuta la trasformazione, complice la madre che forse le suggerì di prendere il nome dello zio pittore. Tutto questo per poter studiare medicina, facoltà riservata ai maschi. Ma se invece si trattasse di un caso di ermafroditismo e l’unica scelta possibile fosse stata quella di dirigersi verso l’esistenza considerata più felice? 

I libri mancanti

La storia di James Barry è degna di un romanzo, che Patricia Duncker ha scritto (qui), ma non è stato tradotto in italiano.  Ed è un vero peccato perché i romanzi legati a biografie di personaggi di questo tipo permettono di capire fatti e sentimenti. Ed è particolarmente interessante fare riferimento alla questione dei diritti delle persone transessuali considerate  persone depravate da certi ultraconservatori e ultrareligiosi, incapaci di comprendere il fenomeno nella sua interezza. Rispetto all’età vittoriana, oggi è possibile essere quello che si è apertamente, anche se questo avviene ancora con grande fatica. Se l’ermafroditismo è la convivenza fisica di entrambi i sessi, la disforia di genere (alias transessualità) è la presenza di una personalità sessuale di un genere all’interno di un corpo del sesso opposto. La letteratura può assumersi il compito di favorire una maggiore consapevolezza di questo tema,  per salvaguardare il diritto all’esistenza serena di ogni persona che, inevitabilmente, passa attraverso l’accettazione e la comprensione sociale, ovvero all’accoglienza incondizionata da parte di ognuno di noi.

Il primo modo di utilizzare i libri in senso curativo è quello verso noi stessi, per comprendere realtà lontane dal nostro vissuto, ma che potrebbero appartenere al nostro vicino di casa. Curare l’indifferenza, la paura e l’intolleranza nostre e degli altri con i libri è la prima biblioterapia applicabile

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