Se di Biblioterpia non si sente parlare tanto, ancora meno si sente discutere di Poesia Terapia. Eppure entrambe hanno una storia, studi scientifici alle spalle e tanti percorsi avviati. Ma che differenza c’è tra le due? Quanti modi ci sono per praticarle? E che futuro avranno in Italia?
Un po' di storia
Storicamente, a partire dalla prima metà del Novecento, la Poesia Terapia era parte della Biblioterapia. Nel 1969, negli Stati Uniti, venne fondata la APT, Association for Poetry Therapy, ente che mirava a studiare e regolamentare l’utilizzo della poesia e della lettura in generale negli ambiti educativi e di cura. Nei primi anni Ottanta divenne un ente nazionale trasformandosi in NAPT (National Association for Poetry Therapy). Successivamente, dalla sua costola originò la NFBPT, National Federation for Biblio/Poetry Therapy, dove l’attenzione non era specifica sulla poesia, ma su tutti i materiali letterari possibili. Questa scissione ha portato da una parte alla possibilità di creare un sistema di certificazioni attraverso un percorso formativo per abilitare i biblioterapisti, dall’altra di iniziare a ragionare per specifiche aree di specializzazione. La NAPT continua ad operare nell’ambito della poesia mentre la NFBPT, diventata ente internazionale, abbraccia tutte le forme di biblioterapia gestendo le certificazioni dei professionisti medici e non medici.
La Poesia Terapia come specializzazione
La Poesia Terapia vede, a livello internazionale, una figura di riferimento in Nicholas Mazza, docente e ricercatore universitario che è stato vicepresidente della NAPT e autore di numerosi lavori scientifici sulla Poesia Terapia. In Italia a rappresentare la materia è l’associazione Mille Gru che non solo ha fondato la rivista online Poetry Therapy Italia, ma essendo anche casa editrice ha tradotto e pubblicato il manuale più noto di Mazza intitolato Poetry Therapy. Teoria e pratica.
Quando parliamo di Poesia Terapia parliamo di un metodo ben specifico e codificato, che utilizza tecniche precise non sempre semplici da maneggiare.
Se è vero che la Poesia Terapia può essere intesa come una specializzazione della Biblioterapia, è anche vero che è possibile utilizzare la poesia in Biblioterapia in modo differente da quello inteso dalla Poesia Terapia.
Il testo poetico in Biblioterapia
Infatti, la poesia può essere utilizzata come materiale letterario anche in Biblioterapia, senza l’utilizzo delle tecniche di Poesia Terapia. Non è migliore né peggiore: è una cosa diversa. Quando tengo il mio laboratorio su Emily Dickinson parto dalla sua biografia, narrando le vicende in modo dettagliato, per poi collegarle alle sue poesie e avviare così una discussione trasversale. Si lavora sull’emozione che il testo evoca, ma anche sulle riflessioni riguardo le intenzioni dell’autrice e sullo stupore che queste intenzioni generano nei partecipanti al laboratorio. In Biblioterapia la poesia suggerisce emozioni e talvolta, fondendosi con la biografia, si fonde con la prosa e il metaracconto che è possibile intravedere come sfondo. La Poesia Terapia, diversamente, utilizza tecniche di composizione, la lettura delle poesie stesse e la scrittura o l’espressione poetica orale e altre modalità che la contraddistiguono.
A ognuno il suo testo
Meglio la poesia in Biblioterapia o la Poesia Terapia pura? Queste domande nell’ambiente in cui lavoro non possono esistere. La filosofia di fondo è sempre la stessa: il biblioterapista valuta la tecnica e i testi da utilizzare a seconda delle necessità e dei gusti degli utenti.
Il 2021 è stato un anno importante perché finalmente la Biblioterapia è entrata in una università e con essa la Poesia Terapia (Dome Bulfaro, Poeta Terapeuta, è stato docente al corso di aggiornamento in Biblioterapia all’Univesità di Verona con me) che in futuro immagino sarà una specializzazione certamente seguita da molti. Non temo un conflitto tra le diverse anime della Biblioterapia perché credo fortemente che la vastità della letteratura sia tale che le presenti e le future specializzazioni non potranno che essere le benvenute da tutti.
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