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Come si crea un laboratorio su Harry Potter

Da due settimane è partito il laboratorio sul mondo di Harry Potter intitolato Studiare a Hogwarts, composto da dieci incontri in cui vengono trattate le materie studiate nella scuola più famosa della magia. Difesa contro le arti oscure, Storia della magia, Erbologia/Pozione, Cura delle creature magiche, Divinazione sono le materie trattate nel corso. In molti mi hanno chiesto come ho preparato questo particolare tipo di incontri e di seguito ve ne parlo.

Da dove nasce l'idea

Nel 2017 ho visitato a Londra la mostra organizzata dalla British Library in occasione del ventennale della pubblicazione di Harry Potter e la pietra filosofale. La mostra era divisa in stanze, ognuna trattava di una materia studiata dagli studenti di Hogwarts. Gli oggetti e i documenti esposti erano sistemati in un ambiente tipicamente potteriano, ma riguardavano anche il mondo reale. Ad esempio, nella stanza riguardante Storia della magia erano contenuti interessanti documenti sulla caccia alle streghe, in quella di Difesa contro le arti oscure c’erano amuleti e libri di magia antica, in quella di Cura delle creature magiche si trovavano bestiari medievali, e così via. Dopo quella mostra la British Library in collaborazione con Pottermore Publishing ha pubblicato una serie di ebook per singola materia ispirati alla mostra. Da qui l’idea di sviluppare un laboratorio, considerando la fusione delle conoscenze del mondo magico e del mondo babbano.

Cosa ho dovuto studiare

Inevitabilmente, per creare un laboratorio di questo tipo è stato necessario conoscere bene i 7 libri di Harry Potter e amarli. Credo che l’asettica conoscenza sia insufficiente per mettere in piedi un progetto di questo tipo. Per me non è stato un problema: adoro Harry Potter da quando, per sbaglio, ho cominciato a leggerlo. Seppure adulto (avevo poco più di trent’anni), al tempo trepidai per l’arrivo dei volumi che mancavano. I primi quattro li divorai e mi logorai poi nell’attesa degli altri: croce e delizia. 
Premesso questo, ho cominciato a studiare alcuni elementi reali delle diverse materie, cosa che è stata tutt’altro che semplice. Se da una parte i volumi della British Library mi hanno aiutato, dall’altra avevo l’esigenza di approfondire e trovare spunti sufficienti a creare i contenuti necessari per entrare e uscire dal mondo della magia con agilità.
Dopo lo studio, ho elaborato una per una le schede di conduzione, cercando di individuare i brani da inserire e le sollecitazioni necessarie. 

Difficoltà incontrate

Non nego che ho incontrato delle difficoltà nel lavoro svolto. Ho impiegato buona parte dell’estate a studiare e incrociare i testi potteriani con quelli babbani, cercando di individuare dei punti di congiunzione. Il processo biblioterapeutico che sottende a questa fase non è stato semplice da sviluppare. In alcuni punti non mi erano chiari gli obiettivi che mi proponevo di raggiungere. Contrariamente da come accade solitamente, durante il lavoro di composizione delle schede di conduzione ho individuato possibilità di riflessione che prima mi erano sfuggite. E so già che, conducendo un laboratorio, otterrò delle sollecitazioni per quello successivo, che magari deciderò di modificare.
Non va dimenticato che un laboratorio di biblioterapia è cosa diversa da un gruppo su Harry Potter. Nel primo il mondo magico è uno stimolo a parlare del mondo reale, mentre nel secondo la discussione rimane all’interno del solo mondo magico.

Posso confessarvi una cosa? Nonostante non sia stato facile mettere in piedi questo laboratorio, è stato comunque piacevolissimo. Scoprire le tante sfaccettature del mondo di Harry Potter è sempre intrigante e, soprattutto entusiasmante. Il laboratorio attualmente è online. Dopo aver indossato il mantello e la cravatta di Grifondoro, mi metto davanti alla telecamera e si apre la mia Stanza delle necessità. Entro e mi dimentico di tutto. L’ultima volta, dopo aver terminato, ho sentito il campanello di casa e ho aperto la porta a mio figlio che vedendomi mi ha detto: “Mai avrei pensato un giorno di tornare a casa e trovare ad aprirmi mio padre vestito da Harry Potter”. Chi è potteriano come me sa che questo è un bellissimo complimento.

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