Per alcune persone libri e tecnologia non possono andare d’accordo. Pur amando i libri di carta e preferendo le interazioni personali dal vivo, vi spiego perché i laboratori online hanno degli indubbi vantaggi.
Tutto è iniziato nel primo lockdown
Confesso che fino ai primi mesi del 2020 non avevo mai preso in considerazione l’attività laboratoriale di biblioterapia attraverso internet. Lavorare in video era una cosa che non mi era mai passata per la testa. Durante il primo lockdown lavoravo ancora in ospedale. Ero tra quelle persone che si recavano al proprio luogo di lavoro attraversando strade deserte. Mi sentivo preoccupato perché lavorando a contatto con malati temevo di essere infettato e nello stesso momento comprendevo la solitudine di chi stava a casa impotente. Ho anche dovuto restare qualche giorno chiuso da solo in una stanza quando ho avuto contatti stretti con malati pazienti poi risultati infetti. Ed è stato in quel tempo dilatato da solo che ho preso maggiore consapevolezza della solitudine degli altri. A quel punto mi sono chiesto: perché non utilizzare la biblioterapia online per ridurre questo senso di isolamento? Così ho creato quello che decisi di chiamare “Salotto di biblioterapia“. L’invito era rivolgo ai singoli, ma anche alle famiglie che potevano raccogliersi intorno al computer. Mi sono ingegnato con Skype e ho ridotto a soli cinque i posti disponibili. Ero timoroso: sarei riuscito a condurre il gruppo? Le dinamiche di gruppo si sarebbero sviluppate? Sarei stato in grado di essere coinvolgente? E se ci fossero stati problemi tecnici? Mi sono buttato. E da quella prima esperienza sono venuti tutta una serie di insegnamenti.
I vantaggi del laboratorio online
Quel primissimo incontro online avvenuto a marzo 2020 mi ha subito reso consapevole di un potenziale a cui non avevo pensato. Innanzitutto, non ho sentito così lontani i partecipanti come pensavo sarebbe accaduto. Sentivo le persone presenti, le loro voci e i loro visi riuscivano ad arrivarmi nelle loro diverse sfumature. Percepivo bene quello che dicevano e le emozioni che mettevano nelle loro parole. Anche le dinamiche di gruppo riuscivano, anche se in misura minore, a svilupparsi. Ho imparato che potevo accogliere un numero maggiore di persone. Oggi tengo laboratori fino a 11 partecipanti. C’è anche un risvolto ecologico: non distribuisco più i testi su fogli da leggere insieme, ma li condivido sullo schermo. E poi si sviluppa una magia: persone che vivono a centinaia di chilometri di distanza possono incontrarsi. Nonostante sia un effetto logico, io l’ho vissuto con un certo stupore e piacere. Non ultimo vanno considerati i vantaggi per chi ha difficoltà a muoversi da casa. Penso a chi vive in luoghi isolati o impervi, a coloro che non possono muoversi da casa perché malati (anche solo per una gamba rotta) o senza patente oppure perché devono accudire bambini o anziani. Potenzialmente può entrare a far parte di un gruppo di biblioterapia una persona allettata, cosa impossibile nella realtà. Infine, è da considerare un vantaggio il risparmio di tempo derivato dalla preparazione per uscire e dallo spostarsi fisicamente fino al luogo prestabilito. Partecipare a un laboratorio online significa passare da una cucina appena rassettata a un incontro piacevole in cui incontrare persone, letture e l’opportunità di condividere le proprie idee e le proprie emozioni.
Gli svantaggi
A fronte dei vantaggi non sarebbe onesto non parlare degli svantaggi, di quello che manca. L’incontro in presenza permette una conoscenza più profonda tra i partecipanti e con il biblioterapista. C’è una ritualità legata all’inizio e alla conclusione più forte. Ci sono la distribuzione dei posti, l’attesa dell’inizio, le chiacchiere dopo il termine del laboratorio, cose che mancano online. Anche la possibilità di uscire di casa non è irrilevante. C’è chi attende l’appuntamento del laboratorio come occasione per prepararsi e potersi dedicare a sé uscendo e sentendosi in un luogo diverso da casa propria. Altro svantaggio riguarda i tanti professionisti che lavorano quotidianamente al pc. Per loro staccare da tale strumento e vivere un’esperienza in presenza ha un valore particolarmente alto. Per il facilitatore ci sono maggiori difficoltà a gestire certe dinamiche online perché perde alcune sfumature del linguaggio corporeo e buona parte del verbale. Anche le espressioni mimiche fini si perdono. Inoltre, la scelta dei posti a sedere è spesso un dato che gli fornisce informazioni impossibile da ottenere online.
In conclusione
Le due esperienze sono diverse, questo è indubbio. Entrambe hanno vantaggi e svantaggi. Credo che entrambe siano un’opportunità da cogliere a seconda delle proprie esigenze. Non ci sono laboratori vicino a casa, ma si vorrebbe frequentarne uno comunque? Oppure non è possibile spostarsi da casa? L’attività online diventa davvero un’occasione. Al contrario, c’è un laboratorio sotto casa e ci vanno pure le amiche? E magari si svolge in una bellissima libreria dove incontro anche persone nuove? È giusto approfittare di quel tipo di esperienza. Non va mistificata né l’una né l’altra modalità, ma ognuno deve trovare quella più adatta a sé.
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