Se in Italia abbiamo i nostri anniversari da festeggiare in questo 2022 (qui) non meno importanti sono quelli da onorare a livello internazionale e tutti di altissimo livello. Sono tre mostri sacri, uno più importante dell’altro, ma davvero diversi tra loro. Ecco chi sono
Kerouak e la sua generazione
Nel 1922 nasceva Jack kerouak e nel 1969 moriva. Troppo presto per uno scrittore di tale spessore. Fu uno dei più importanti artisti della Beat Generation, potremmo definirlo il padre del movimento nato e sviluppatosi negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra i cui influssi si riversarono in tutto il mondo. Se negli Stati Uniti prese vita intorno al 1950, in Italia si diffuse prepotentemente dal 1965 e si prolungò fino ai primi anni Settanta, quando in America si stava esaurendo. La diffusione in Italia avvenne grazie a Fernanda Pivano che con le sue traduzioni e la sua grande conoscenza della letteratura americana fu promotrice di questa corrente artistica e letteraria. Kerouac fu presente in Italia per un giro di conferenze nel 1966. Sulla strada è il suo libro più noto, un classico imprescindibile, non semplice da leggere, ma certamente ancora in grado di parlarci.
Kurt Vonnegut e le sue profezie
Ho conosciuto la letteratura di Vonnegut all’università quando al corso di Letterature comparate dovemmo leggere Piano meccanico. Fu incredibile l’effetto che mi fece. Si tratta di un romanzo distopico pubblicato nel 1952 che guarda al futuro e sembra scritto per noi abitanti degli anni Duemila. E se Kerouak è talvolta difficile da capire, da sentire, i scritti di Vonnegut sembra ti prendano per mano e ti indichino la strada con infinta pazienza. Spacciato per scrittore di fantascienza, in realtà la utilizza come pretesto per portare il lettore a riflessioni profonde e analisi elaborate. Il suo libro più noto è senz’altro Mattatoio n.5, libro culto che ne consacrò per sempre la fama. La scrittura semplice e diretta viene permeata da un sottile umorismo che regala al lettore un’ulteriore piacevolezza nella lettura, garantendo a chiunque la possibilità di accedere ai suoi messaggi. Insegnò per diversi anni all’università di Harvard.
José Saramago, il grande Nobel
Cosa si può dire di un gigante come José Saramago? Al di là del suo meritato premio Nobel alla letteratura vinto nel 1998, c’è un modo di scrivere del tutto particolare di cui parlare, ricco e profondo. Quando iniziai a leggere Il vangelo secondo Gesù Cristo ne rimasi sbigottito. Non mi turbarono tanto i contenuti sulla visione anticonvenzionale della vita di Cristo, quanto la scrittura. Saramago utilizza la punteggiatura in modo a dir poco atipica. Alcuni suoi periodi sono di una lunghezza impressionante. Se certamente il livello della sua scrittura è incredibilmente alto, c’è da dire che non è accessibile a tutti. In questo periodo di pandemia è tornato alla ribalta in quanto è stato citato oltremodo il suo libro Cecità, che parla di una pandemia improvvisa che rende le persone cieche e analizza le dinamiche emozionali e relazionali in tale situazione (solo in parte paragonabili alla condizione di oggi).
Il 2022 è certamente ricco di anniversari letterari. Vale la pena spolverare queste vecchie glorie e immergersi nei loro libri che hanno ancora davvero molto ancora da dirci.
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