Bridgerton Jane Austen

Il mondo dei Bridgerton in Jane Austen

Non so voi, ma quando mi sveglio la mattina rimango in uno stato catalettico per un bel po’ di tempo. Faccio colazione da solo e negli ultimi tempi mi concedo l’unico momento di televisione della giornata come antidoto all’incapacità di connettere insieme i neuroni. Per dedicarmi allo studio e alla lettura, per alcuni anni non ho guardato la televisione, e solo di recente ho imparato a utilizzare il telecomando di nuova generazione accedendo addirittura a Netflix, dove mi concedo cose decisamente poco impegnative. Ma si sa, le abitudini sono dure a morire e giunto alla visione dei Bridigerton il suono dei libri si è risvegliato nella mia testa.

Verità storiche e finzioni cinematografiche

Il telefilm Bridgerton è ambientato a Londra nel periodo della reggenza (1811-1820) in cui la malattia mentale di re Giorgio lo rese inabile al regno e fu deciso che le sue funzioni sarebbero state assunte dal figlio, il principe ereditario. Non fu un periodo brillante dal punto di vista economico, anzi, ma gli aristocratici cercavano in ogni modo di distinguersi dalla borghesia e dalla plebaglia. Si sviluppò un movimento chiamato dandysmo in cui sfoggiavano vesti e modi che li distinguessero dal resto del popolo. È in seno ad esso che si sviluppa la trama dei Bridgerton, anche se la verità storica è stata modificata nella sceneggiatura. Non è vero, anche se esiste un dibattito storico in merito (qui) che è esistita una regina di colore e che quindi la nobiltà era di razza mista, anche se nella serie televisiva la cosa non solo dopo qualche puntata non si nota più, ma i personaggi diventano caratterizzati piacevolmente anche da questo. Certamente alcuni di loro sono eccessivamente moderni nel loro carattere e nelle loro idee per essere storicamente reali. E anche la musica, eseguita con strumenti classici, ma con spartiti contemporanei, è verosimile, ma non autentica. Tuttavia, molte delle dinamiche presenti si sviluppavano esattamente come descritto. E una delle più grandi scrittrici del periodo georgiano ci ha lasciato sei splendidi libri che ce lo testimoniano: lei è Jane Austen.

Il mercato matrimoniale

Chi ascolta i dialoghi dei personaggi dei Bridgerton e ha letto i romanzi di Jane Austen, non può non fare immediatamente un collegamento. Il telefilm ha senz’altro più suspense e scene piccanti, ma tolto questo il linguaggio è il medesimo, così come le preoccupazioni. Il mercato matrimoniale descritto da Jane Austen avveniva a Bath, ma le dinamiche erano non molto diverse. Certo, i suoi romanzi erano molto attenti cercare di unire amore e convenienza, mentre nella realtà nella maggior parte dei casi era quest’ultima ad avere la meglio. Proprio come nei Bridgerton. Balli, gite fuori casa, viaggi in carrozza, incontri pianificati per dare l’occasione di conoscersi e dichiararsi sono parte del mondo di Jane Austen, che ha descritto il suo tempo, raccontando nulla più che il fenomeno del mercato matrimoniale e le dinamiche relazionali che attorno ad esso ruotavano. Lo sanno bene coloro che con me sono stati nel corso su Jane Austen (qui).

I Bridgerton nei libri

I Bridgerton nascono dai libri di Julia Quinn. Sono otto volumi, ognuno dedicato a uno dei fratelli Bridgerton. Dopo aver letto Jane Austen, come potevo non dare un’occhiata a quelli di Julia Quinn? Come c’era da aspettarsi, seppure non siano male, il confronto con Jane Austen ovviamente non regge. Se vorrete confrontare anche voi, vi salterà subito all’occhio come la musicalità della prima sia ben diversa dalla seconda. Entrambe sono ricche di tutto quel dialogo formale di cui è impregnato anche il telefilm, ma le descrizioni di Jane Austen sono più accurate, anche se Julia Quinn si serve di escamotage narrativi moderni che attirano il lettore contemporaneo maggiormente. C’è poi un altro confronto possibile, ovvero quello dei libri di Quinn con il telefilm. Non ci vogliono molte pagine per rendersi conto che la trama è stata modificata (ho letto parte de Il visconte che mi amava, da cui è tratta la seconda serie), ma questo diventa un vantaggio notevole per chi vuole spostarsi dal telefilm al libro.

Telefilm e libri storici o rosa?

Diciamolo chiaramente: sia il telefilm che i libri sono una splendida fuga dalla realtà. Non c’è dubbio che Jane Austen sia una testimonianza storica, ma anche lei non mirava a costruire una trama non pontificante sul suo periodo, anche se la sua scrittura ha fatto decisamente storia. Nelle nostre vite abbiamo talvolta bisogno di libri leggeri. Spesso noi lettori forti ci sottraiamo a questo quasi fosse una vergogna concedersi libri di semplice svago. Ma la lettura è anche questo. Io non credo che leggerò i libri di Julia Quinn, ma non perché sono romanzi rosa. Semplicemente non mischio mai libri e film. E in questo periodo guai a chi mi toglie i Bridgerton a colazione, quindi addio Julia Quiin. Per i libri ho pronti nuovi amici che aspettano di essere letti.

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