In questo periodo sto lavorando per preparare la seconda edizione di Donne scandalose. Essere ciò che si vuole senza paura. Come ho già fatto con la prima edizione, che a maggio riproporrò (qui), ancora una volta vado alla ricerca di libri che parlano di donne che nel loro tempo hanno creato scandalo nella società per conquistare diritti per sé e per le altre Ma se di donne di questo tipo ce ne sono molte, i libri non sono altrettanti.
I libri mancanti
Ho un limite. Mi aspetto di trovare sempre libri che parlano di quello che voglio conoscere. Quando non li trovo, rimango sgomento. Molto più spesso accade che i libri esistano, ma che non ci sia una traduzione, che non è mancanza di poco conto visto la difficoltà in Italia a leggere in altre lingue. Se considerate che l’autobiografia di Rosa Parks, colei che ha promosso il boicottaggio degli autobus a Montgomery con l’appoggio di Martin Luther King nel 1955, è stata tradotta in italiano solo nel 2021, capite l’immensa lacuna che ci impedisce di accedere alle fonti primarie di tante storie. Ma quando è proprio un libro anche in altra lingua che manca, allora la cosa di fa più seria. La mancanza di un libro comporta due problemi: la difficoltà a far conoscere in modo preciso la sua storia, facendola così diventare un esempio virtuoso, e il proliferare di un mito orale continuamente modificabile e alterabile.
Storia di Annette Kellerman
In modo del tutto casuale, ho incontrato la storia di Annette Kellerman. Nata in Australia nel 1886, dopo un periodo difficile dell’infanzia per problemi di salute alle gambe, si riprende utilizzando il nuoto, passione che la caratterizzò tutta la vita. Arrivò a tentare la traversata del canale della Manica. Dopo essere stata nuotatrice professionista divenne attrice di cinema. Vegetariana convinta e sostenitrice del nuoto come forma di sport e attività ludica per le donne, venne arrestata e diede scandalo quando si presentò su una spiaggia americana con indosso un costume intero. All’epoca le donne per entrare in acqua dovevano indossare appositi vestiti molto ingombranti che rendevano impossibile l’attività agonistica, ma anche il puro divertimento. Il giudice impose a Annette di utilizzare il costume intero solo a condizione di tenere addosso un mantello fino al ciglio dell’acqua. Ma ormai il tabù era stato infranto e la diffusione del nuoto per le donne in un costume che non fosse d’impedimento si diffuse sempre più. Era il 1907 e il costume intero prese il suo nome.
Ma Annette Kellerman diede altri scandali, tra i quali la comparsa sul grande schermo completamente nuda. La ricerca della libertà della donna era appena iniziata.
Il problema delle fonti e degli strumenti letterari
Una volta scoperta la storia di Annette Kellerman, ho cercato un libro che ne parlasse, senza successo. Lei stessa ha scritto dei libri, ma non riguardanti la sua vita, bensì sulle tecniche di nuoto e sul loro valore. La sua storia viene citata in alcune antologie di donne significative, spesso indirizzate alle bambine. Non essendo disponibile né una biografia né un romanzo, le uniche fonti si trovano su internet in cui si vede chiaramente un continuo rimbalzo e modificazione delle stesse notizie.
Per poter utilizzare una storia simile in biblioterapia avrei bisogno di un testo in grado di trasmettere la sua storia in modo coinvolgente e chiaro, con una scrittura adeguata. Non è possibile leggere una storia da Wikipedia: sarebbe un affronto alla serietà dei libri e della lettura. Per questo, pur interessato a questa storia, ho rinunciato a includerla nelle mie Donne Scandalose. Aspetto che la nuova generazione di scrittori la scopra e ne scriva, così da poter ottenere il materiale narrativo di cui abbiamo bisogno.
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