Frugando tra i miei libri ho trovato un piccolo volume dalla forma alquanto strana. Il libro è un romanzo noto di Margaret Mazzantini intitolato Splendore. La particolarità è che questa edizione appartiene alla collana, ormai scomparsa, chiamata Flipback. Scomparsa perché esistono regole non scritte che riguardano le forme dei libri irrinunciabili.
La forma dei libri secondo il nostro cervello
Assistendo alla lezione di Psicologia generale e dei gruppi del professor Roberto Burro, che insegna al Master in biblioterapia di cui sono referente, ho appreso un fatto che riguarda il cervello e le forme che recepisce: la verticalità e l’orizzontalità degli oggetti nascono da un’esigenza della mente, che non li concepisce in altra maniera (il discorso a livello neuropercettivo è, ovviamente, molto più complesso). Oggi siamo schierati tra gli amanti del libro cartaceo e i fautori dell’e-reader. Già in questa scelta il cervello c’entra molto in quanto oltre all’aspetto nostalgico, c’è tutta una compromissione dei sensi. È indubitabile che la vista, il tatto e l’olfatto siano molto coinvolti nella lettura dei libri cartacei. Tuttavia, possiamo notare come gli e-reader rappresentino il tentativo di riprodurre il più possibile il libro tradizionale. La forma rimane verticale, nello schermo c’è l’intenzione di mimare la carta. È vero che sono state aggiunte tutta una serie di caratteristiche migliorative, ma la necessità di mantenerne la forma simile ci dice che questo aspetto è irrinunciabile. Questo però riguarda una diatriba molto articolata, tra tradizione e futuro, mentre la comparsa e la precoce scomparsa dei Flipback ci dice qualcos’altro.
Anche l’occhio vuole la sua parte
Come potete vedere nella foto, i Flipback erano piccoli volumi della misura di 12×8 centimetri che si leggevano aprendo verso l’alto la copertina e avendo per base il lato maggiore. Il concetto che c’era dietro era la maggiore maneggevolezza potendolo aprire con una sola mano, insieme alla grandezza contenuta. Notate che questa collana è nata quando ormai gli e-reader erano già diffusi, quindi sono stati un tentativo di fargli concorrenza unendo tradizione e innovazione. Tentativo che è pienamente fallito. I Flipback non esistono più e sono arnesi troppo difficili da utilizzare: caratteri piccoli, forma strana, zona tra le due pagine con caratteri poco leggibili. E, soprattutto, non sono della consueta forma dei libri. La verticalità ha un suo perché in tutte le cose. Ed è questo il motivo per cui i libri sono fatti in questo modo.
Tante grandezze, ma una stessa forma
La conferma di questa regola la trovate nel fatto che cambiano le grandezze dei libri, ma non la forma. Neppure per quanto riguarda gli e-reader. La verticalità regna regina. Perfino gli albi illustrati orizzontali, che pure esistono, sono percettibilmente diversi e non sono la maggior parte. Gli stessi caratteri piccolissimi dei Flipback sono presenti nelle edizioni economiche, ma con un successo decisamente differente. La collana I Miti Mondadori, edizione economica per eccellenza di cui sono stato lettore finché la vista me l’ha concesso, è nato negli anni Ottanta e tutt’ora vende.
Non c’è storia: i libri pensati da Aldo Manuzio continuano a trasformarsi, ma nonostante l’evoluzione tecnologica mantengono la stessa traccia. Ok alle evoluzioni, ma non alle strane trasformazioni.
LEGGI ANCHE BIBLIOTERAPIA DI STRADA