Gruppi di lettura e biblioterapia

Gruppi di lettura e di biblioterapia: quali differenze?

Parlare di biblioterapia è sempre difficile: dove finisce l’aspetto culturale e dove inizia la biblioterapia? La domanda, apparentemente semplice, è invece molto complessa.

Biblioterapia o cultura?

Alcuni dei laboratori che trovate nel mio sito qui sono spesso declinati per opera, argomento o tema. Ho anche cercato di dividerli in gruppi, per rendere più chiara la loro funzione. Ma quali sono che hanno una funzione biblioterapeutica e quelli che, invece, sono più spiccatamente di matrice culturale? La differenza tra un gruppo di lettura e un gruppo di biblioterapia è che nel primo i libri sono l’obiettivo mentre nel secondo i libri sono il mezzo. È una differenza sostanziale perché in biblioterapia si entra ed esce dai libri continuamente, passando dal testo alla discussione per poi utilizzare un libro ancora diverso e così via. C’è un movimento continuo e un passaggio da un testo all’altro spesso veloce e incompatibile con un gruppo di lettura, dove esame e critica del testo rimangono i baluardi principali. Però accade spesso che il laboratorio si apra con un primo approccio di tipo letterario per poi spostarsi completamente. La biblioterapia dello sviluppo non dà soluzioni, ma può farle intuire offrendo percorsi narrativi che aiutano alla riflessione.

I percorsi narrativi della biblioterapia

Quando progetto un corso o un laboratorio di biblioterapia mi pongo delle domande: quali sono gli obiettivi che posso fissare per le persone che parteciperanno? Quali materiali letterari mi servono per raggiungere quegli obiettivi? Considerando la bibioterapia “l’utilizzo creativo e ragionato della letteratura”, attingo a piene mani da ogni tipo di libri, cercando di creare un percorso coerente, ma senza disdegnare qualche eccesso inventivo. Proprio in questi giorni sono stato criticato per aver utilizzato il titolo “Donne scandalose” per un mio breve corso. L’idea è quella di suscitare interesse soffermandosi sul concetto di scandalo, diverso nel tempo e nei diversi tipi di società. Inoltre, lo scandalo non sempre è negativo, in quanto spesso ha portato, e porta, una spinta al cambiamento positivo. Il percorso narrativo che mi sono posto in questo caso è una carrellata di medaglioni che raccontano la storia di queste donne, per poi parlarne. L’obiettivo, in questo caso, è sollecitare la capacità di cambiamento.

Gli obiettivi in biblioterapia

Se nel gruppo di lettura la scelta del libro è il fulcro, in biblioterapia c’è l’obiettivo. Ci sono caratteristiche specifiche che l’obiettivo deve avere. Deve essere ragionevolmente raggiungibile con le risorse a disposizione, condivisibile ed etico oltreché circoscritto. Inoltre, e questo è molto importante, deve essere modificabile. Quando si utilizzano i libri in biblioterapia è possibile che si aprano porte non previste che necessitano di essere visitate. In quel momento il gruppo può mostrare i segni di un desiderio di approfondimento e di cambio di rotta. È compito del facilitatore biblioterapista rilevare tutto ciò e agire modificando i suoi piani e, talvolta, i libri scelti.

La complessità del gruppo di biblioterapia

È facile intuire come la gestione del gruppo di biblioterapia abbia delle complessità maggiori rispetto al gruppo di lettura. E questa complessità aumenta a seconda del setting in cui si lavora. Un gruppo di crescita personale con utenti provenienti dal territorio spontaneamente sarà meno complesso rispetto a un gruppo all’interno di un centro di riabilitazione o per l’elaborazione del lutto. Questo spiega perché serve una preparazione approfondita per utilizzare la biblioterapia e perché non tutto quello che viene messo sotto l’etichetta “biblioterapia” lo è. Questo non toglie dignità al gruppo di lettura che non solo è molto utile, ma con le giuste competenze potrebbe essere uno step di passaggio per diventare un gruppo di biblioterapia. Ovviamente, ciò può avvenire consapevolmente e passando attraverso l’analisi richiesta dal processo biblioterapeutico, ovvero lo strumento di progettazione della biblioterapia. Ma questa è un’altra storia (to be continued)

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